La costola di Adamo
La costola di Adamo è un romanzo di Antonio Manzini pubblicato da Sellerio Editore nel 2014, secondo episodio con protagonista Rocco Schiavone.
Rocco Schiavone, vicequestore romano di stanza ad Aosta dopo essere stato trasferito, si ritrova tra le mani una donna che si è impiccata. Ma scoprirà ben presto che si tratta di omicidio e che dovrà indagare…
Non ho ancora capito se i romanzi della serie di Rocco Schiavone mi piacciono o no. La scrittura di Manzini è molto piacevole e i libri si leggono davvero in fretta, ma il personaggio mi risulta davvero antipatico. L’unica cosa che mi piace è che Manzini descrive il vicequestore come un mezzo delinquente, che fuma spinelli e spesso è intrallazzato in traffici poco leciti, cosa che almeno non compone un’ode alla polizia di Stato come in tante altre serie televisive a cui presto apparterrà anche questa storia, vista l’intenzione di Rai Fiction di cominciare quest’autunno a mandare in onda le avventure del vicequestore Rocco Schiavone.
A differenza però di altri romanzi legati al poliziotto romano, devo dire che per la prima volta si crea un po’ un contradditorio rispetto al maschilismo che di solito permea le storie: gli uomini guardano ancora tutte le donne che appaiono nella narrazione come oggetti sessuali da scopare e basta, ma almeno qualche accenno di femminismo compare qua e là, come nella citazione riportata alla fine della recensione. E questo almeno è un passo avanti. Non che cambi le cose: trovo questi libri di un sessismo infinito, la RAI ci andrà a nozze.
La storia però mi è piaciuta meno rispetto a Pista Nera. Forse un po’ più forzata.
Citazioni da “La costola di Adamo”
“A sentire la storiella la donna nasce dall’uomo, anzi ne è proprio un pezzo. E l’uomo impazzisce per la donna, la ama. In realtà ama se stesso. Ama un pezzo di sé, non un altro da sé. Vive e fa i figli e fa l’amore con se stesso. Un amore concentrato sulla propria persona che niente ha a che fare con l’amore”
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