2 Dicembre 1984

Si ritiene che i prodotti chimici ancora presenti nel complesso abbandonato, in mancanza di misure di bonifica e contenimento, stiano continuando a inquinare l’area circostante.

Marco Paolini ne ha raccontato la vicenda in teatro.

Grazie a uolfmen per la segnalazione.


2 Dicembre 1984

È il primo “vero” pentito di mafia per motivi di coscienza. Dopo la conversione ha cercato solo la verità e nessuno gli ha voluto credere, non ha cercato nemmeno di nascondersi; frequentava la messa quotidiana alla Chiesa dei Cappuccini a Palermo, dove una domenica proprio all’uscita è stato ucciso.

Nell’estate 2006 Stefano Incerti ha girato un film sulla sua vita, intitolato L’uomo di vetro, dal nome dell’omonimo romanzo di Salvatore Parlagreco. Il film è uscito in sala nel 2007.

Giovanni Falcone dirà di lui, al Maxiprocesso di Palermo nel 1986:

Scarcerato nel giugno 1984, fu ucciso dopo pochi mesi, il 2 dicembre, mentre tornava dalla Messa domenicale. A differenza della Giustizia dello Stato, la mafia percepì l’importanza delle sue rivelazioni e lo punì inesorabilmente per aver violato la legge dell’omertà.
È augurabile che, almeno dopo morto, Vitale trovi il credito che meritava e che merita.


2 Dicembre 1968

Ad Avola il 2 Dicembre viene proclamato lo sciopero generale. Sono chiusi uffici, banche, negozi, scuole, poste, cantieri, bar e circoli, tutti a sostegno della lotta dei braccianti per il rinnovo del contratto di lavoro.

Anche gli studenti raggiungono con il corteo la Statale 115, dove i braccianti hanno organizzato dei blocchi stradali.

Alle 11 la celere di Catania viene inviata sul posto dal prefetto D’Urso e la situazione precipita in fretta nonostante i tentativi di mediazione del sindaco socialista di Avola, Giuseppe Denaro.

Alle 14 parte la carica, annunciata da squilli di tromba e da lanci di lacrimogeni; i braccianti cercano allora riparo e cercano di rispondere con una sassaiola. La polizia ha però lanciato i lacrimogeni controvento, e sono loro a farne le spese. Presi dal panico, i poliziotti cominciano a sparare.

La sparatoria dura circa mezz’ora (il deputato comunista Piscitello raccoglierà dall’asfalto più di due chili di bossoli) e causa due morti, ovviamente tra i braccianti:

  • Giuseppe Scibilia, 47 anni;
  • Angelo Sigona, 25 anni

Oltre ai due morti si conteranno 48 feriti, tra cui alcuni gravi.