19 Febbraio 2007
Due bombe sul Samjhauta Express, un treno che due volte a settimana collega Delhi in India e Lahore in Pakistan, uccidono 66 persone.
Le bombe esplodono in due vagoni, entrambe piene di passeggeri, subito dopo la città indiana di Panipat, a 80 km a nord di New Delhi. 68 persone vengono uccise nell’esplosione e nell’incendio che ne segue, e dozzine restano ferite. Delle 68 vittime, la maggior parte sono cittadini pakistani. Le vittime includono anche qualche cittadino indiano e tre guardie ferroviarie.
Gli inquirenti troveranno altre tre bombe non esplose in altrettante valige. Dentro ad una di esse troveranno un timer digitale collegato a 12 bottiglie di plastica contenenti benzina e sostanze chimiche. Dopo l’esplosione, 8 vagoni non colpiti dall’attentato vengono autorizzate a continuare il viaggio verso Lahore con gli altri passeggeri.
Sia il governo Pakistano che quello Indiano condanneranno l’attacco, e gli investigatori di entrambi i paesi immagineranno che l’obbiettivo degli attentatori sarebbe stato quello di rovinare i rapporti tra i due paesi, visto che l’attacco è arrivato il giorno prima che il primo ministro pakistano Khurshid Mahmud Kasuri arrivasse a New Delhi per ricominciare negoziati di pace con i leader indiani.
Ancora nel 2011 nessuno fu ancora accusato del crimine. Viene collegato a Abhinav Bharat, un gruppo fondamentalista Indù indiano. Un report statiunitense dichiarerà che Arif Qasmani era coinvolto nell’attacco. Quindi, dopo una consultazione con le Nazioni Unitem, gli Stati Uniti lo dichiareranno terrorista internazionale.
19 Febbraio 1945
Seconda guerra mondiale: circa 30.000 Marines statunitensi sbarcano su Iwo Jima, dando il via alla battaglia.
Le isole di Iwo Jima e Okinawa erano di fondamentale importanza strategica per il Giappone, in quanto rappresentavano due scudi insulari a protezione della patria, ove si temeva uno sbarco statunitense: le due posizioni erano dunque dotate di guarnigioni numerose e bene armate. Anche per l’America Iwo Jima rivestiva notevole interesse, poiché da qui sarebbero potuti decollare caccia di scorta ai bombardieri pesanti B.29 che dal giugno del 1944 attaccavano le industrie e le infrastrutture giapponesi.
I lavori di fortificazione precedenti lo sbarco avevano trasformato l’isola in una vera e propria fortezza, una sorta di replica ingigantita di Tarawa. Nonostante i bombardamenti preliminari fossero iniziati l’8 dicembre 1944, il giorno dello sbarco fu sanguinoso per i Marines, che combatterono una battaglia di violenza inaudita fino al 26 marzo 1945, quando Iwo Jima fu ufficialmente conquistata al prezzo di circa 23.000 morti e feriti. Sebbene la guarnigione giapponese fosse stata sterminata quasi del tutto, alcuni soldati continuarono comunque a combattere fino a giugno.