29 Febbraio 2004

29 Febbraio

Jean-Bertrand Aristide, presidente di Haiti, è costretto a lasciare il paese da una rivolta popolare.

Era stato rieletto per un terzo mandato nel 2000, con un’astensione stimata dall’ONU intorno al 90%. Tale astensione, secondo la Coalition Nationale pour les Droits des Haitiens (CNDH), agenzia canadese di sviluppo internazionale, è stata causata da grossi ritardi nella distribuzione dei documenti di identità agli elettori.

Quest’ultimo mandato è caratterizzato da una grande retorica nazionalista, soprattutto contro la Francia, ex colonizzatore, mentre in politica interna il regime contrasta le opposizione con una serie impressionante di violazioni dei diritti umani, che danno luogo a tantissime manifestazioni sostenute anche dalla comunità internazionale, che scelgono di ridurre gli aiuti economici ad Haiti (soprattutto Francia e Stati Uniti).

Nel 2003 e nei primi mesi del 2004, numerose manifestazioni destabilizzano il governo Aristide. Alcune regioni del paese, in particolare il dipartimento di Artibonite e la città di Gonaïves, vengono occupate dai ribelli.

Il 21 settembre 2003, il cadavere di un dirigente dei ribelli, Amiot Métayer, viene rinvenuto nei pressi di Gonaïves. L’opposizione denuncia il fatto sospettando un omicidio politico. Buteur Métayer, fratello del ribelle, prende le redini dell’esercito ribelle, rinominandolo Fronte di Resistenza Rivoluzionaria dell’Artibonite.

Nei mesi che seguono i ribelli assumono il controllo di altri dipartimenti tra cui Cap-Haïtien, Grand Goâve e Saint-Marc. Nel febbraio 2004 il movimento si pone l’obiettivo di porre termine al potere di Aristide, diventando Fronte per la Liberazione e la Ricostruzione Nazionali.

A partire dai primi giorni del febbraio 2004 si registra un aggravamento delle tensioni tra i sostenitori del regime e le opposizioni. Gli scontri provocano almeno 70 vittime e diverse centinaia di feriti.

Cronistoria della rivolta popolare di Haiti nel 2004:

  • 1 Febbraio: manifestazioni a Port-au-Prince chiedono le dimissioni di Aristide;
  • 5 Febbraio: un gruppo di insorti prende il controllo di Gonaïves;
  • 7 Febbraio: manifestazione di sostegno al presidente Aristide a cui partecipano decine di migliaia di persone;
  • 10 Febbraio: l’opposizione politica e la “società civile” organizzata nel quadro della piattaforma democratica prendono le distanze dall’opposizione armata;
  • 16 Febbraio: con il sostegno dei paramilitari, gli insorti conquistano la città di Hinche;
  • 17 Febbraio: il ministro degli affari esteri francese Dominique de Villepin, richiama la comunità internazionale, sostenendo l’invio di una missione di pace internazionale. L’opzione viene rifiutata dagli Stati Uniti;
  • 18 Febbraio: Guy de Philippe, in passato capo delle forze di polizia, assume la direzione degli insorti come comandante in capo;
  • 20 Febbraio: nel corso di una manifestazione dell’opposizione a Port-au-Prince, dei giornalisti rimangono feriti dai sostenitori di Aristide;
  • 21 Febbraio: un piano internazionale di soluzione della crisi viene sottoscritto da Aristide, mentre l’opposizione continua a chiedere le sue dimissioni;
  • 22 Febbraio: gli insorti assumono il controllo di Cap-Haitien, la seconda città del paese;
  • 23-28 Febbraio: gli insorti controllano la capitale Port-au-Prince;
  • 29 Febbraio: in seguito a due giorni di crescenti pressioni interne ed esterne, Aristide si dimette e lascia il paese, verso un esilio in Repubblica Centrafricana. I marines statunitensi e i paracadutisti francesi giungono nel paese. Il presidente della Corte di cassazione Boniface Alexandre diviene presidente ad interim. Il presidente degli Stati Uniti chiede una risoluzione ONU per l’invio di una forza di pace internazionale. L’opzione si concretizzerà nella Missione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione di Haiti (MINUSTAH).
    Conseguenze
    Un governo di transizione, guidato dal primo ministro Gérard Latortue e dal presidente Boniface Alexandre, prende il controllo del paese.

Il 1º marzo 2004, la Francia invia dei reparti del proprio esercito per la protezione dei suoi cittadini e dell’ambasciata.

Le Nazioni Unite e l’Organizzazione degli Stati Americani intervengono ad Haiti nel quadro di un intervento di stabilizzazione, in seguito all’adozione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza ONU del 29 febbraio.