25 Giugno 1998

Lounès Matoub, cantautore poeta e attivista algerino (di lingua berbera) viene assassinato da un commando armato nei pressi del suo villaggio.

La vita di Lounès Matoub è sempre stata piuttosto turbolenta (ha scritto un’autobiografia dall’eloquente titolo Il ribelle) e fin dagli anni di scuola è stato coinvolto in risse violente, finendo anche in prigione. Il suo amore per la musica, coltivato fin da ragazzo, diventa professionale dopo il 1978, quando si reca a Parigi dove conosce Idir, Slimane Azem e H’nifa. Raggiunto a Parigi dagli echi della “Primavera berbera” (Tafsut Imazighen) del 1980, decide di impegnarsi totalmente per la causa della sua lingua e della sua cultura.
Personaggio “scomodo” per il potere algerino, la sua personalità poco propensa ai compromessi lo ha portato a più riprese a scontrarsi sia col potere costituito sia con i terroristi islamici, che nel 1994 lo rapirono, rilasciandolo dopo 15 giorni per l’impressionante reazione suscitata in tutta la Cabilia (la sua regione d’origine) dallo sdegno per questa azione. Solo 4 anni dopo il tragico epilogo.