1 Luglio 1876

Muore a Berna il pensatore anarchico Michail Bakunin.

“È sulla finzione di questa pretesa rappresentanza del popolo e sul fatto concreto del governo delle masse popolari da parte di un pugno insignificante di privilegiati, eletti o no dalle moltitudini costrette alle elezioni e che non sanno neanche perché e per chi votano; è sopra questa concezione astratta e fittizia di ciò che s’immagina essere pensiero e volontà di tutto il popolo, e della quale il popolo reale e vivente non ha la più pallida idea, che sono basate in ugual misura e la teoria dello Stato e la teoria della cosiddetta dittatura rivoluzionaria.”

“Insomma lo Stato da una parte e la Rivoluzione Sociale dall’altra, tali sono i due poli il cui antagonismo rappresenta l’essenza stessa della attuale vita pubblica in tutta l’Europa”

“Nessuno stato, per quanto democratiche siano le sue forme, foss’anche la repubblica politica più rossa, popolare solo nel suo falso significato noto con il nome di rappresentanza del popolo, sarà mai in grado di dare al popolo quello che vuole, e cioè la libera organizzazione dei suoi interessi dal basso in alto, senza nessuna ingerenza, tutela o violenza dall’alto, perché ogni Stato, anche lo stato pseudo-popolare ideato dal signor Marx, non rappresenta in sostanza nient’altro che il governo della massa dall’alto in basso da parte della minoranza intellettuale, vale a dire quella più privilegiata, la quale pretende di sentire gli interessi ideali del popolo più del popolo stesso”

“Lo Stato significa violenza, dominazione mediante la violenza.”

“Innanzitutto l’abolizione della miseria, della povertà, e la completa soddisfazione di tutte le necessità materiali per mezzo del lavoro collettivo, obbligatorio e uguale per tutti; e poi l’abolizione dei padroni e d’ogni specie di autorità, la libera organizzazione della vita del paese in relazione alle necessità del popolo, non dall’alto in basso secondo l’esempio dello Stato, ma dal basso in alto, curata dal popolo stesso al di fuori di ogni governo e dei parlamenti; la libera unione delle associazioni dei lavoratori della terra e delle fabbriche, dei comuni, delle province, delle nazioni; e infine, in un domani non lontano, la fraternità di tutta l’umanità trionfante sulla rovina di tutti gli Stati”