14 Marzo 2008

14 marzo

In Tibet l’esercito della Repubblica Popolare Cinese spara sui monaci manifestanti; decine i morti.

Le rivolte cominciano nella capitale della regione del Tibet, Lhasa, diffondendosi in fretta nelle altre città tibetane e anche in alcuni monasteri al di fuori della Regione Autonoma del Tibet.

Quello che era cominciato come l’annuale celebrazione del Giorno dell’indipendenza del Tibet si trasforma presto in proteste di strada dei monaci che presto sfoceranno in rivolte, incendi, lotte e uccisioni. La violenza è concentrata soprattutto verso civili Han e Hui.
La polizia interverrà con violenza crescente. Nel resto del mondo verranno organizzate moltissime proteste in solidarietà alla lotta tibetana, sia in Nord America che in Europa, tanto che 18 edifici, tra ambasciate e consolati, saranno attaccate.

L’amministrazione cinese che governa il Tibet accusa il Dalai Lama di aver organizzato ed orchestrato la protesta, mentre il Dalai Lama accuserà il diffuso malcontento tibetano verso il governo cinese.

Durante le proteste il le autorità cinesi vieteranno l’ingresso ai media stranieri (verranno respinti anche quelli di Hong Kong). I media cinesi avranno così la possibilità di minimizzeranno gli eventi. L’unica voce non governativa sarà James Miles, corrispondente del The Economist, casualmente in Tibet per un viaggio di una settimana.

Il 14 Marzo 2008 macchine della polizia, camion dei pompieri e altri veicoli appartenenti ad enti governativi vengono dati alle fiamme come reazione alle cariche della polizia ad una manifestazione pacifica vicino al Tempio Ramoche a Lhasa. La polizia carica ripetutamente anche con gas lacrimogeno per cercare di sedare la rivolta. Secondo i media cinese, 18 civili verranno uccisi durante gli scontri


14 Marzo 1994

14 marzo

Linus Torvalds presenta all’Università di Helsinki la versione 1.0.0 di Linux, la prima versione stabile.


14 Marzo 1991

14 marzo

Dopo 16 anni in prigione per un presunto attentato dinamitardo dell’IRA ad un pub, i Sei di Birmingham vengono scarcerati, quando un tribunale determina che la polizia aveva fabbricato le prove.

L’attentato, avvenuto il 21 Novembre 1974 ed attribuito all’IRA, coinvolse due pub: il Mulberry Bush e il Tavern in the town. Le due bombe, esplose alle 20:25 e alle 20:27, uccisero 21 persone e ne ferirono 182. Fu il più grave attacco alla Gran Bretagna dopo la fine della Seconda Guerra mondiale.

I sei di Birmingham (Hugh Callaghan, Patrick Joseph Hill, Gerard Hunter, Richard McIlkenny, William Power e John Walker), originari di Belfast e di Derry, ricorrono in appello nel 1991 dopo 16 anni di carcere.
La giuria accerta che la polizia ha fabbricato prove contro di loro e ne ha ignorate completamente altre.

Nel 2001, 10 anni dopo il loro rilascio, verranno rimborsati dallo stato inglese con somme che variano da £840.000 a £1.200.000.


14 Marzo 1972

14 marzo

Giangiacomo Feltrinelli, editore e fondatore dei Gruppi d’Azione Partigiana, rimane ucciso in una esplosione vicino ad un traliccio dell’alta tensione a Segrate (Milano). Il cadavere verrà scoperto solo il giorno dopo.

Le ipotesi sulle cause della morte sono diverse: mentre alcuni sostengono stesse preparando un’azione di sabotaggio, altri sostengono che sia stato un omicidio, forse ad opera della CIA in accordo con i servizi italiani.

Le due principali ipotesi, omicidio/incidente, si rincorsero negli anni, e periodicamente riemergono elementi che dimostrano poca chiarezza nella comunicazione dell’epoca sui fatti e sulle indagini.