30 Novembre 1999

30 Novembre 1999

A Seattle (Washington), durante il meeting del WTO, la prima grande mobilitazione del movimento antiglobalizzazione coglie impreparata la polizia e costringe alla cancellazione della cerimonia di apertura dell’incontro. Le proteste si concluderanno soltanto il 3 Dicembre.

La mattina del 30 Novembre 1999 i manifestanti assumono il controllo delle intersezioni e di punti strategici che impediscono ai delegati di ottenere un passaggio dai loro alberghi al Convention Center. Verso mezzogiorno la protesta, che fino ad allora era stata pacifica, degenera. Nel frattempo il controllo delle strade dei manifestanti riesce a spezzare in due blocchi le forze di polizia, i poliziotti che avevano formato un cordone attorno al centro congressi vengono tagliati fuori dal resto della città, rimanendo quindi isolati e impossibilitati ad avere rifornimenti e rinforzi. Il resto dei poliziotti rimasti al di fuori della zona sotto controllo dei manifestanti cerca alla fine di sfondare la linea di sbarramento a sud.
Oltre 600 persone vengono arrestate nel corso dei giorni successivi. Lo scontro più violento si verifica la sera del 30 novembre, quando la polizia segue i manifestanti in fuga dal centro nel quartiere bohemien di Capitol Hill, usando gas lacrimogeni, spray al pepe, e forza fisica. Curioso che un ordine di polizia di quel giorno aveva vietato l’uso o la vendita di maschere anti-gas, provvedimento che scatenerà numerose critiche.

Il 30 gennaio 2007 una giuria federale sentenzierà che la città di Seattle aveva violato il Quarto Emendamento sui diritti costituzionali dei manifestanti, con l’arresto senza causa probabile o prove concrete.