6 Novembre 1985
Durante il governo di Belisario Betancur, in Colombia, il Movimento 19 Aprile (anche chiamato M-19) prende in ostaggio il Palazzo di Giustizia di Bogotà, insieme a 350 giudici della Corte Suprema.
Il presidente Betancur, trovandosi nella difficile situazione di scegliere tra trattativa e assalto militare, sceglie di non scegliere. L’esercito attacca e più di 100 persone vengono uccise, fra cui tutti i guerriglieri e molti giudici.
La questione è al centro di un grosso dibattito ancora aperto. Le indagini infatti mostrano che i proiettili che hanno ucciso i giudici erano quelli dell’esercito e non quelli dei guerriglieri; i membri dell’M-19, fra cui il senatore Gustavo Petro, sosterranno perciò che l’esercito aveva scelto deliberatamente di uccidere i giudici della corte suprema per screditare l’M-19 e contemporaneamente, sotto l’influenza del cartello di Medellín e di Pablo Escobar, per bloccare la discussione della corte suprema sull’estradizione dei narcotrafficanti.
Nel 1990 l’M-19 consegnò le armi e si convertì nel partito politico Alianza Democrática M-19, che avrà un’importante ruolo nell’emanazione della costituzione del 1991.