24 Ottobre 1990
Giulio Andreotti rivela al parlamento italiano l’esistenza di Gladio, l’esercito “stay-behind” paramilitare clandestino della NATO, implicato in attacchi terroristici in Italia falsamente attribuiti a comunisti e anarchici nell’ambito della strategia della tensione tra gli anni Sessanta e Ottanta.
Andreotti parla di “una struttura di informazione, risposta e sicurezza” con agenti propri. Concede l’incarico alla Commissione Stragi, la commissione parlamentare guidata dal senatore Giovanni Pellegrino, di indagare sugli attentati avvenuti durante gli anni di piombo: verrà accertato che 622 civili facevano parte di Gladio, nonostante Andreotti continuerà ad affermare che Gladio non era mai stata coinvolta negli attentati tra gli anni Sessanta e Ottanta.
Andreotti dichiara anche che il servizio segreto militare italiano (il predecessore del SISMI) aderisce nel 1964 all’alleanza clandestina creata nel 1957 da USA, Francia, Belgio e Grecia, incaricata di dirigere le operazioni di Gladio.
La lista dei componenti di Gladio di Andreotti rimarrà comunque incompleta.
Dopo la divulgazione del segreto, coincidente approssimativamente con la dissoluzione dell’Unione Sovietica e con la conseguente fine della guerra fredda, pur non esistendo nulla di accertato, sono state fatte molte ipotesi sulle relazioni intrattenute da questa organizzazione, o da parti deviate di essa, con l’eversione di destra o di sinistra o con attentati o con tentativi di colpo di Stato avvenuti in Italia. Già precedentemente si era comunque parlato di tale organizzazione (ne parla per esempio Aldo Moro nel suo memoriale, scritto nel 1978 durante i giorni della prigionia), e la sua esistenza era comunque ovviamente nota nell’ambito dei vertici politici, dei ministri competenti, dei vertici militari e dei servizi segreti.
È una storia interessante, quella del memoriale di Moro in relazione a Gladio. Il memoriale viene ritrovato nel covo delle Brigate Rosse in Via Montenevoso a Milano il 1 Ottobre 1978. Solo che nel 1978 non viene ritrovato nulla relativo a Gladio. La parte del memoriale di Moro relativo a Gladio verrà ritrovato soltanto il 9 Ottobre 1990 (15 giorni prima delle dichiarazioni di Andreotti). Dove? Nel covo di Via Montenevoso, in un nascondiglio sotto a una finestra, solo che viene ritrovato 12 anni dopo e solo perché stanno ristrutturrando l’appartamento.
Nel 2000 il rapporto del gruppo «Democratici di Sinistra-L’Ulivo», stilato in seno ad una Commissione parlamentare, concludeva che la strategia della tensione era stata sostenuta dagli Stati Uniti d’America per «impedire al PCI, e in certo grado anche al PSI, di raggiungere il potere esecutivo nel paese», identificando anche i Nuclei per la Difesa dello Stato non come un gruppo autonomo, ma come una delle operazioni portate avanti da Gladio con questi scopi.