29 Ottobre

29 Ottobre 1956

Israele invade la Penisola del Sinai e respinge le forze egiziane oltre il Canale di Suez. È l’inizio della Crisi di Suez.

La Crisi di Suez è stato un conflitto molto particolare: per la prima volta USA e Unione Sovietica si accordano per garantire la pace; il Canada agisce in contrasto con il Regno Unito; lo stesso Regno Unito per l’ultima volta agisce senza l’avallo politico degli Stati Uniti; è stata l’ultima invasione militare della Francia, e quindi di fatto l’ultimo atto dell’impero coloniale francese.

Il canale di Suez era stato inaugurato nel 1869 e finanziato da Francia ed Egitto, ma nel 1875 la quota egiziana viene acquistata dal Regno Unito, che ne assume il completo controllo nel 1882 dopo aver occupato militarmente l’Egitto, accaparrandosi la via più breve per l’India e il resto del suo impero.

Dopo l’indipendenza dell’India il canale di Suez negli anni cinquanta assume un ruolo ancora più fondamentale: da via dell’Impero diventa l’autostrada del petrolio.

Il 26 luglio 1956 il presidente egiziano Nasser, annuncia la nazionalizzazione del canale di Suez, in cui le banche e le imprese britanniche detengono ancora una quota del 44%.

Proprio a causa di questo Israele invade l’Egitto, supportato da Regno Unito e Francia.

La crisi si concluderà solo quando l’Unione Sovietica minaccerà di intervenire al fianco dell’Egitto e gli Stati Uniti, tramite l’ONU, temendo l’allargamento del conflitto, costringeranno, dal dicembre 1956 al marzo 1957, britannici, francesi ed israeliani al ritiro.

La transizione verrà gestita dalla Forza di emergenza delle Nazioni Unite (UNEF), prima missione di peacekeeping dei caschi blu.