4 Marzo 1974
Un gruppo armato delle Brigate Rosse fa irruzione nella sede CISNAL di Mestre.
In Via Verdi, 133 quattro impiegati della CISNAL stanno riordinando le pratiche. Mentre parlano irrompono tre uomini che impugnano delle pistole, costringono gli uomini a inginocchiarsi in corridoio e li legano con le mani dietro la schiena con alcune catene. Poi li imbavagliano con del nastro isolante.
Comincia un’accurata perquisizione: due giovani frugano sistematicamente nei cassetti delle scrivanie, negli armadi e negli schedari mentre l’ultimo sorveglia i prigionieri.
Nelle borse da ginnastica dei brigatisti finiscono documenti, fra i quali lo schedario degli iscritti al sindacato e degli assistenti ENAS.
Poi i prigionieri sono trascinati in uno sgabuzzino, e quando uno di essi, Giorgio Ferro, tenta di ribellarsi è colpito alla testa con il calcio della pistola.
Poche ore dopo la redazione veneziana dell’ANSA riceve una chiamata con la quale i brigatisti informano di avere lasciato un documento ciclostilato in una cabina telefonica. Copie del volantino vengono distribuite anche negli stabilimenti di Porto Marghera e, giorni dopo, viene fatto circolare un opuscolo intitolato «Via i fascisti dalle fabbriche di Porto Marghera».
Incatenano e imbavagliano le tre persone presenti e rubano quasi tutti i documenti, comprese le schede degli iscritti.
Nonostante partecipi all’azione, il nome di Mario Moretti non viene citato da alcun giornale.
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