Cell
Cell è un romanzo di Stephen King, pubblicato nel 2006 da Sperling & Kupfer e tradotto da Tullio Dobner.
Clay Riddell è un disegnatore e sta passeggiando per Boston con il suo portfolio in mano. E’ il più per giorno della sua vita (o almeno così crede), ha appena firmato un contratto con un’importante casa editrice di fumetti che pubblicherà le storie del suo personaggio.
Crede che sia il miglior giorno della sua vita, quando il mondo impazzisce.
Qualcuno, presumibilmente una qualche associazione terroristica, invia un impulso trasmesso a tutti i possessori di telefono cellulare del mondo, che azzera il loro cervello rimandandoli a uno stato animale. Senza coscienza, senza progresso, senza morale, gli uomini e le donne che prima stavano usando un telefonino diventano aggressivi e cominciano ad uccidersi e aggredirsi, contemporaneamente in tutto il giorno. Clay, che ripudia l’uso di telefoni cellulari, si trova nella minoranza dell’umanità esiliata nel proprio mondo, mentre i “telepazzi” cominciando a riunirsi in stormi con capacità telepatiche. Troverà due amici, Tom e Alice, e li convincerà a partire alla ricerca di suo figlio, rimasto a casa nel Maine e proprietario di un telefono cellulare, e della sua ex moglie.
Questo libro si rifà al filone catastrofico della produzione di King (il cui apice e inizio è senza dubbio “L’ombra della Scorpione”), e a causa di questo risulta poco innovativo, da una sensazione di già letto.
Citazioni da “Cell”
“Forse la generosità emerge in tutti noi, se ce ne viene data l’occasione”
“Alla base, vedete, noi non siamo affatto homo sapiens. Il nostro nocciolo è la follia. La direttiva primarie è l’omicidio. Quello che Darwin per delicatezza non ha voluto dire, amici miei, è che se siamo diventati i padroni del mondo non è stato perché siamo i più intelligenti o nemmeno i più crudeli, ma perché siamo sempre stati i più pazzi e sanguinari figli di puttana della giungla”
“Per ogni Michelangelo c’è un marchese de Sade, per ogni Gandhi un Eichmann, per ogni Martin Luther King un Osama Bin Laden. Limitiamoci a dire che l’uomo è riuscito a dominare il pianeta grazie a due caratteristiche fondamentali. Una è l’intelligenza, l’altra è l’assoluta determinazione a eliminare qualunque cosa o essere vivente lo ostacoli”
“Quando un collaborazionista smette di essere un collaborazionista? La risposta, gli sembrò, era quando i collaborazionisti diventavano un’evidente maggioranza. A quel punto quelli che non erano collaborazionisti diventavano… Bè, un romantico avrebbe definito le persone di quel tipo “clandestini”. Una persona non romantica li avrebbe definiti “fuggiaschi”. O forse semplicemente banditi”
“Erano nati nella violenza e nell’orrore, ma la nascita è solitamente difficile, spesso violenta e qualche volta orribile”
“L’istinto di sopravvivenza è come l’amore. Sono ciechi entrambi”
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