2 Aprile 1982
L’Argentina invade le Isole Falkland (o Isole Malvinas o Malvine, a controllo britannico): è l’inizio della Guerra delle Falkland.
La guerra delle Falkland (o guerra de las Malvinas in spagnolo) coinvolge Argentina e Gran Bretagna per il possesso delle isole Falkland, della Georgia del Sud e delle Isole Sandwich Meridionali.
Le isole facevano parte del Regno Unito, ma sono rivendicate da sempre dall’Argentina per la loro vicinanza geografica.
Alla vigilia del conflitto l’Argentina stava affrontando una gravissima crisi economica e una contestazione senza precedenti della giunta militare che controllava il paese. La soluzione a entrambi questi problemi per il generale Leopoldo Galtieri, presidente, punta sul sentimento nazionalista e sull’invasione delle Falkland, considerata una campagna militare facile e rapida.
Nonostante l’attacco lampo dell’Argentina la Gran Bretagna risponde con una task force navale riconquistando le isole.
Le conseguenze della guerra delle Falkland saranno profonde: in Argentina crescerà il dissenso verso la dittatura militare che porterà alla sua definitiva caduta, mentre nel Regno Unito si rinforzerà una spinta nazionalista che creerà di nuovo il consenso per il primo governo di Margaret Thatcher e dandogli una nuova spinta colonialista sopita dopo la sconfitta del conflitto di Suez.
Ad oggi le isole sono ancora un protettorato del Regno Unito.
2 Aprile 1976
Francesco De Gregori viene sottoposto a un processo politico al Palalido di Milano durante un concerto.
Migliaia di ragazzi si erano presentati a Milano per la seconda data del tour di presentazione dell’album “Buffalo Bill”; alle 21:00 l’organizzazione, dopo il sold out, apre le porte a tutti quanti sono rimasti fuori per evitare problematiche legate al costo del biglietto o di contestazione come avvenuto con il concerto di Lou Reed del 14 Febbraio 1975.
Al botteghino del Palalido venivano già distribuiti alcuni volantini con la firma “Stampa Alternativa” che titolavano:
“Decine di migliaia di incazzati hanno capito che i Palalido sono i loro Vietnam, i loro campi di battaglia”
Il concerto avviene a luci accese, viste le numerose contestazioni che gli Autonomi portavano durante i concerti degli artisti mainstream.
Quando Francesco De Gregori sale sul palco cominciano gli applausi, ma dopo qualche minuto i contestatori salgono sul palco, leggendo un comunicato sull’arresto di un compagno a Padova.
Il concerto ricomincia, ma tra il pubblico cominciano alcune scazzottate. Si avvertono grida del tipo “In sala ci sono più fascisti che compagni”.
De Gregori fa una nuova pausa di 20 minuti, poi ricominciano a suonare. Distanti, svogliati. Riescono a portare a termine il concerto e il cantautore corre veloce in camerino, dove però viene presto raggiunto da numerosi ragazzi, che lo minacciano di distruggere tutto il Palalido se non tornerà sul palco.
Trascinato sul palco De Gregori affronta il suo “processo politico”:
“«Quanto hai preso, stasera?»
«Credo un milione e due, ma poi ci sono i musicisti, la SIAE…»
«Se sei un compagno, non a parole ma a fatti, lascia qui l’incasso!»
De Gregori riesce a tornare nel backstage. Commenterà:
“Non canterò mai più in pubblico. Stasera mancava solo l’olio di ricino, poi la scena sarebbe stata completa”.
Il tour di “Buffalo Bill” viene annullato e De Gregori, dopo un breve tour autunnale in città periferiche, sparirà dalle scene per almeno un anno e mezzo. Ci vorrà Dalla per convincerlo a lavorare insieme a “Banana Republic” e ricominciare a suonare dal vivo con un tour negli stadi, dove però il pubblico potrà stare solo sulle gradinate e non nella platea, a debita distanza.