1 febbraio 2003

1 Febbraio 2003

Lo Space Shuttle Columbia esplode in volo, a 60km di quota sopra il Texas. Perdono la vita tutti e sette i membri dell’equipaggio.

La mattina del 1º febbraio 2003, il Columbia sta rientrando in atmosfera dopo una missione scientifica di 16 giorni. La NASA perde i contatti radio alle 9:00 a.m. (meridiano est degli Stati Uniti), appena pochi minuti prima dell’atterraggio programmato alle 9:16 nel Kennedy Space Center in Florida.

Diverse riprese video mostrano i resti del Columbia in fiamme nei cieli del Texas, a un’altitudine approssimativa di 63 km e a una velocità di circa 20.160 km/h (5,6 km/s).

I detriti e i rottami sono stati raccolti in silos missilistici decommissionati alla Cape Canaveral Air Force Station.

Dall’analisi delle immagini della partenza dello Shuttle, si è potuto vedere che un blocco di schiuma solida si era staccato dall’External Tank colpendo il rivestimento dell’ala sinistra della navetta provocando un foro di circa 25 centimetri che, al rientro, avrebbe permesso al calore di entrare all’interno, indebolendo la struttura portante della navetta fino a renderla ingovernabile tanto da consentire alle forze aerodinamiche di disintegrarla.


1 Febbraio 1989

Nell’Antartide si verifica un inquinamento da 1000 litri di carburante seguito al naufragio nella tempesta della nave oceanografica argentina Bahia Paraiso.

Una nave da crociera argentina, la Bahia Paraiso, che funzionava anche come base di ricerca oceanografica, sperona una scogliera affiorante, forse non registrata sulle mappe. La nave rimane a galla per diversi giorni, poi si inabissa quasi completamente.

Non c’è nessuna vittima tra i passeggeri ma un milione di litri di carburante, che serviva per rifornire la base scientifica antartica Esperanza, finisce in mare creando una chiazza di sedici chilometri. Vengono avvelenati milioni di tonnellate di Krill, i gamberetti di cui si nutrono foche, gabbiani, balene e pinguini.

Per gli ecologisti di Greenpeace, che operano in Antartide per impedire la caccia alle balene, il disastro è di proporzioni immense. Alle basse temperature infatti la capacità di decomposizione degli idrocarburi è bassissima. Ma il vero problema, come sottolinea Domitilla Senni di Greenpeace, è che si dovrebbe fare dell’ Antartide una zona di protezione totale.


1 Febbraio 1979

L’Ayatollah Khomeini viene accolto a Tehran (Iran), dopo quasi 15 anni di esilio.

Fu un ayatollah, capo spirituale e politico del suo Paese dal 1979 al 1989. Il suo governo fu di stampo religioso islamico sciita, impostato su uno stretto approccio fondamentalista. Il regime da lui instaurato inaugurò una linea di potere (impropriamente definito “teocratico”) in Iran, che sopravvive tuttora.

Khomeyni fu uno dei principali oppositori della politica laica dello scià Mohammad Reza Pahlavi – che aveva comportato tra l’altro la statalizzazione dei vasti beni waqf (di manomorta) la cui lucrosa amministrazione era per lo più affidata alle cure del “clero” sciita – e organizzò nel 1963 una nuova congiura contro lo scià: complotto che fallì in pieno, costringendo l’ayatollah all’esilio, dapprima a Bursa, in Turchia, quindi in Iraq (a Najaf) e infine in Francia, a Parigi.