Recensione di Asce di guerra di Wu Ming
Asce di guerra è un romanzo del collettivo Wu Ming pubblicato nel 2000 da Marco Tropea Editore e nel 2005 da Einaudi, scritto con Vitaliano Ravagli (il libro spesso porta il suo nome come primo autore).
Mentre il collettivo raccoglieva materiale per la realizzazione del romanzo “54”, Carlo Lucarelli gli segnala l’esistenza di un uomo, ex partigiano, che è partito nelle brigate internazionali per andare a combattere con i Nordvietnamiti di Ho Chi Min. Il collettivo si incuriosisce e conosce Vitaliano Ravagli.
Nato nel 1934, troppo piccolo per fare la Resistenza da combattente ma abbastanza grande per capire la parte giusta, nei primi anni del dopoguerra non riesce ad ambientarsi. La Resistenza ha deposto le armi, il Partito Comunista Italiano non ne è altro che una pallida ombra. Il compromesso storico di Togliatti ha lasciato i gerarchi fascisti più o meno nelle stesse posizioni che avevano con il duce. I poveri restano poveri, nonostante il Partito. Qualche partigiano fugge verso la jugoslavia di Tito, oppure in Cecoslovacchia. Vitaliano Ravagli seguirà il suo sentiero dell’odio fino in Vietnam.
Il romanzo, che è fondamentalmente la biografia del partigiano, si articola su 3 filoni, continuamente alternati tra loro:
- In cerca del Vietcong romangnolo, totalmente fittizia, in cui un avvocato bolognese, Daniele Zani, dopo la morte del nonno partigiano Soviet, sente parlare del romagnolo che è andato a farsi la guerra di Indocina dopo la fine della guerra civile in Italia;
- Sentieri dell’Odio, che narra in maniera dettagliata le vicende e la vita avventurosa di Vitaliano Ravagli;
- Tre fratelli, lo zio Ho e lo zio Sam, che come recita il sottotitolo (“Storia disinvolta delle guerre di Indocina”) è un inquadramento storico dell’Indocina negli anni ’50.
Come tutti i romanzi del collettivo Wu Ming è rilasciato sotto licenza Copyleft. Lo potete scaricare direttamente dal loro sito all’indirizzo http://www.wumingfoundation.com/giap/?page_id=6338, oppure direttamente qui:
ASCE DI GUERRA
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Citazioni da “Asce di guerra”
“Gli incubi sono già li, nascosti in qualche piega della memoria, pronti ad animarsi non appena la luce abbandona la stanza”.
“A volte agire è più semplice che ricordare”.
“Quando sei vecchio gli anni della giovinezza ti sembrano sempre belli, e li rimpiangi qualunque cosa sia successa”.
“Si può arrivare a pensare che la giustizia armata e l’omicidio siano i mezzi più efficaci per raggiungere uno scopo. E senza dubbio, in certi casi lo sono. Ma quando cambia il contesto, quando la storia prende strade diverse da quelle sperate, abbassare la testa e sotterrare le armi può risultare molto difficile. Può apparire come una resa, dopo che per una breve stagione si è stati finalmente qualcuno: guerriglieri, vendicatori, combattenti per la libertà. Dopo aver riscattato col sangue dei despoti per anni, forse secoli, di soprusi e ingiustizie, tornare nei campi o nelle fabbriche, alla miseria di sempre, può essere un’impresa ardua. Per qualcuno anche contradditoria”.
“Quando la mitologia popolare diventa Mitologia di Stato è già spacciata. Smette di essere patrimonio collettivo e diventa materia per omelie istituzionali, diventa Memoria: una triste religione laica, amministrata dai sacerdoti di turno”.
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