30 Settembre 1967
A Trento scoppia una bomba su un treno proveniente da Innsbruck, uccidendo il brigadiere Filippo Toti e l’agente della Polfer Edoardo Martini.
In uno scompartimento del treno direttissimo “Alpen Express” una viaggiatrice sente un tic tac sospetto ed ha l’allarme.
Appena il treno arriva alla Stazione di Trento il brigadiere Filippo Toti di 51 anni e l’agente della Polizia Ferroviaria Edoardo Martini di 44, salgono per prendere la valigia e la portano il più lontano possibile dai viaggiatori che riempivano la stazione.
La depositano in un’area isolata sul Marciapiede 2, dove la bomba all’improvviso esplode uccidendoli alle 14:44.
Si sospetta immediatamente il terrorismo Sud-Tirolese, l’unica testimonianza proviene dalle due donne che hanno dato l’allarme: hanno visto un giovane biondo abbandonare la valigia nello scompartimento; pista che dura molto tempo, nonostante le dichiarazioni di Livio Juculano, che nel 1969 attribuisce la bomba a Franco Freda, esponente di spicco di Avanguardia Nazionale, che verrà anche accusato della strage di Piazza Fontana (poi assolto per mancanza di prove).
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