La rabbia della Donna
Io forse parto un po’ prevenuto, lo ammetto. La Festa della Donna mi è sempre stata insopportabile, l’idea della mimosa, degli auguri, dell’essere cavalieri buoni e gentili con il gentil sesso per un solo giorno all’anno mi distrugge. Mi fa ribollire. Da quando ci sono i Social Network la cosa è anche peggiorata. Tendo ad astenermi dalla frequentazione delle piazze virtuali l’8 Marzo 2013. Immagini sdolcinate e senza un minimo di inventiva, frasi trite e ritrite. Tristezza. Scontatezza. Ipocrisia.
Ci sono leggende sulla festa della donna. Come quella della fabbrica di camice Cotton di New York nel 1908, e della morte delle operaie in un incendio. Da li l’attenzione al problema delle donne e l’istituzione della ricorrenza. Tutto falso.
La festa della donna come noi la conosciamo viene istituita dall’ONU nel 1977, soprattutto a causa delle proteste del Movimento Femminista. Non nel 1908 e non per una tragedia. Ma per la dedizione delle donne dei paesi membri che volevano riconosciuta dignità e parità sessuale. A Roma nel ’72 (ovviamente l’8 Marzo) ci fu una manifestazione di alcune decine di donne ma intervenne sul palco anche l’attrice Americana Jane Fonda. Portavano cartelli con scritto “Legalizzazione dell’Aborto“, “Liberalizzazione omosessuale” e “Matrimonio=Prostituzione Legalizzata“. La polizia ovviamente, visto il pericolo di rivolta caricò le manifestanti. Altro che incidente alle operaie.
Le prime feste della donna erano feste internazioni delle operaie Comuniste. Il primo “Woman’s day” si tenne a Chicago il 3 Maggio 1908. Era una conferenza sul diritto al suffragio universale della donna. La relatrice era Corinne Brown, socialista.
Da li in poi tutte le Giornate internazionali della donna, celebrate in diversi giorni e non tutti gli anni, erano sempre manifestazioni per richiedere il suffragio universale alle lavoratrici femminili. Dico lavoratrici, perchè le borghesi allora non manifestavano con le operaie.
Chi ha scelto l’8 Marzo (anche se l’ONU non ha stabilito una data, e lascia al singolo paese la scelta del giorno in funzione di particolari ricorrenze nazionali)?
Il III Congresso dell’Internazionale Comunista, che nel 1921, celebrando l’inizio della cosiddetta Rivoluzione Russa di Febbraio (8 Marzo 1917 – 23 Febbraio secondo il Calendario Giuliano allora in vigore in Russia), dichiarò l’8 Marzo <<Giornata internazionale dell’Operaia>>.
Se scegliete di celebrare la giornata, evitate gli spogliarelli maschili. Volete farlo ad ogni costo? Volete comprare la mimosa che l’UDI (Unione Donne in Italia) distribuiva insieme al loro mensile Noi donne, azione che l’allora Ministro Scelba dichiarava “atta a turbare l’ordine pubblico”? Sappiate almeno perchè lo fate. Non mascheratevi dietro la morte delle operaie della Cotton. Volete dimostrare e celebrare l’ottenimento dei vostri diritti? Scendete in piazza e manifestatelo. La vostra lotta non è finita, va avanti. Avete ancora molto da conquistare. L’impero mediatico del Nano vi ha mangiato decenni di conquiste. Lottate, infuriatevi. Questa è la vera festa della Donna.
Vi amo, Donne. Quelle che di voi meritano la “D” maiuscola
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