5 Marzo 1953

5 marzo

Josif Vissarionovič Džugašvili Stalin muore a Mosca a seguito di un attacco cerebrale.

Tra i pregi del rivoluzionario e dittatore russo ci sono sicuramente quello di avere riorganizzato l’Armata Russa e di avere avuto un ruolo decisivo nella sconfitta di Hitler e del nazismo nella seconda guerra mondiale, arrivando a conquistare Berlino e Vienna (nonostante agli inizi del dominio di Hitler avesse troppo temporeggiato e avesse sottovalutato la minaccia nazista).

Purtroppo sono molti a mio avviso i difetti di Stalin: l’eliminazione di Lev Trotzkij, erede designato di Lenin; l’inizio del periodo delle purghe e del grande terrore, in cui eliminò fisicamente ogni oppositore politico al suo regime (il 5 Marzo del 1940 firma l’ordine per l’esecuzione di 25.700 polacchi, tra cui 14.700 prigionieri di guerra, Massacro di Katyń); il suo difetto più grande però è stata la costruzione del “socialismo in un solo paese”, obiettivo che contribuì pesantemente all’affossamento dei partiti comunisti sparsi per l’Europa e all’internazionalizzazione della lotta. Anche a causa sua fallirono la Guerra di Spagna contro Franco e il successo del comunismo in Italia dopo la liberazione dal nazifascismo.


5 Marzo 1943

5 marzo

Scioperi antifascisti: Torino h 10: inizia nell’officina 19 lo sciopero degli operai della Fiat Mirafiori.

In pochi giorni centomila lavoratori incrociano le braccia: è la prima grande ribellione operaia che si estenderà presto in tutte le fabbriche del Nord. Passata alla storia come gli “Scioperi del marzo 1943”, segna l’inizio del crollo del regime fascista e rappresenta il primo, vero e corale, episodio della Resistenza antifascista.

Una canzone degli Stormy Six ricorda quell’avvenimento: La Fabbrica.

Testo de “La Fabbrica”

Cinque di Marzo del Quarantatré
nel fango le armate del Duce e del re
gli alpini che muoiono traditi lungo il Don

Cento operai in ogni officina
aspettano il suono della sirena
rimbomba la fabbrica di macchine e motori
più forte il silenzio di mille lavoratori
e poi quando è l’ora depongono gli arnesi
comincia il primo sciopero nelle fabbriche torinesi

E corre qua e là un ragazzo a dar la voce
si ferma un’altra fabbrica, altre braccia vanno in croce
e squillano ostinati i telefoni in questura
un gerarca fa l’impavido ma comincia a aver paura

Grandi promesse, la patria e l’impero
sempre più donne vestite di nero
allarmi che suonano in macerie le città

Quindici Marzo il giornale è a Milano
rilancia l’appello il PCI clandestino
gli sbirri controllano fan finta di sapere
si accende la boria delle camicie nere
ma poi quando è l’ora si spengono gli ardori
perché scendono in sciopero centomila lavoratori

Arriva una squadraccia armata di bastone
fan dietro fronte subito sotto i colpi del mattone
e come a Stalingrado i nazisti son crollati
alla Breda rossa in sciopero i fascisti son scappati


5 Marzo 1940

5 Marzo

Stalin e altri membri del politburo sovietico firmano l’ordine per l’esecuzione di 25.700 polacchi, tra cui 14.700 prigionieri di guerra. L’episodio è noto come il Massacro di Katyń.

La scoperta del massacro, avvenuto nella foresta di Katyn, fu divulgata più di tre anni dopo, il 13 Aprile 1943 dalle frequenze di Radio Berlino. Stalin decise quindi di rompere ogni relazione diplomatica con il governo polacco in esilio a Londra.

L’URSS negherà le accuse fino al 1990, quando riconobbe responsabile del massacro e della sua copertura l’NKVD (Narodnyj komissariat vnutrennich del, commissariato del popolo per gli affari interni).