17 Gennaio 1966

Incidente di Palomares: un bombardiere B-52 si scontra con un aereo da rifornimento KC-135 sui cieli della Spagna, sganciando tre bombe all’idrogeno da 70-kilotoni nei pressi della cittadina di Palomares e un’altra in mare. Nessuna di queste esplode.

L’aereo da rifornimento trasportava 110.000 litri di combustibile e proveniva dalla base aerea di Morón, il bombardiere B-52 tornava dalla frontiera turco-sovietica e andava alla base aerea di Seymour Johnson a Goldsboro, nel North Carolina, armato con quattro bombe termonucleari Mark 28, da 1,5 megatoni l’una.

Il bombardiere doveva rifornirsi in volo in quella che era una manovra di routine.

Invece entrano in collisione a 10.000 metri d’altezza, sopra la piccola cittadina spagnola di Palomares.

Il bombardiere perde tre delle quattro testate: due rimangono intatte e cadono a terra vicino allo sbocco del fiume Almanzora e l’altra in mare (verrà ritrovata solo 80 giorni dopo), mentre la terza cade in una vicina catena montuosa: detona solo l’esplosivo convenzionale, che fa a pezzi la bomba a contatto con il suola, contaminandolo radioattivamente.


17 gennaio 1961

17 Gennaio 1961

Patrice Lumumba e due suoi fedelissimi, Mpolo e Okito, vengono fucilati a Elasbethville (oggi Lubumbashi) in Katanga.

Patrice Émery Lumumba è stato un politico della Repubblica Democratica del Congo. È stato primo ministro tra il giugno ed il settembre del 1960.

Viene molto rimpianto da tutta la comunità dei paesi non allineati e da numerosi esponenti politici, ad esempio Che Guevara. Lumumba è stato il primo, e per oltre quarant’anni l’unico, dirigente politico democraticamente eletto nella Repubblica Democratica del Congo.

Aveva creato il Movimento Nazionale Congolese (MNC) partecipando alla conferenza panafricana di Accra, cercava di ottenere l’indipendenza del Congo dal Belgio.

Aveva un forte sostegno popolare, e le autorità belghe cercano di isolarlo fin da subito, con il risultato di causare una sommossa con una trentina di morti, che porta all’arresto dello stesso Lumumba che viene condannato a 6 mesi di prigione. Il 30 Giugno però il Belgio accorda l’indipendenza al Congo.

Alle elezioni il Movimento Nazionale Congolese vince con i suoi alleati le elezioni, e diventa il Primo Ministro della Repubblica Democratica del Congo. Tra le clausole per l’indipendenza, però, il Belgio si era arrogato il diritto di mantenere il controllo di buona parte dell’amministrazione e dei quadri dell’esercito. Il primo passo di Lumumba è proprio quello di africanizzare l’esercito.

Il Belgio risponde inviando truppe nella regione mineraria, il Katanga, sostenendo la secessione di questa regione con a capo Mosè Kapenda Tschombe. A settembre, il presidente Joseph Kasa-Vubu revoca Lumumba e gli altri ministri nazionalisti. Lumumba dichiara che sarebbe rimasto in carica e su sua richiesta il parlamento, acquisito alla sua causa, revocò il presidente Kasa-Vubu.

La politica di Lumumba era antisecessionista, anticolonialista, antimperialista, filocomunista e mirava a diminuire il potere e l’influenza delle tribù e a una maggiore giustizia sociale e autonomia del paese. In dicembre il generale Mobutu, succeduto a Kasa-Vubu, con un colpo di Stato fa arrestare Lumumba mentre passa il fiume Sankuru, e lo trasferisce al campo militare di Thysville.

Viene giustiziato la sera stessa alla presenza di Tshombe, Munongo, Kimba e di altri dirigenti del Katanga secessionista. L’indomani i resti delle vittime verranno fatti a pezzi e fatti sparire nell’acido, molti dei suoi sostenitori saranno giustiziati nei giorni seguenti.

Ci si è molto interrogati sul ruolo delle potenze occidentali, in particolare degli Stati Uniti, nella morte di Lumumba, favorita con il pretesto che la sua politica filocomunista faceva temere una deriva dell’ex Congo Belga verso l’URSS. In effetti Lumumba fece appello ai sovietici, al momento della guerra del Katanga, perché l’ONU non rispose alle sue richieste di aiuto militare per mettere fine alla guerra civile.

In realtà, nel 1960-1961 truppe ONU erano presenti, in Congo, ma con scarse forze e prevalentemente dedicate al recupero dei civili e a missioni di supporto. In una di queste missioni, a Kindu, furono attaccati e uccisi, l’11 novembre 1961, 13 uomini dell’Aeronautica Militare Italiana in missione ONU. Successive indagini alle quali partecipò anche il governo congolese di Leopoldville furono in grado di appurare che i militari italiani furono massacrati da reparti congolesi ammutinati.

Oggi si sa che la CIA aiutò finanziariamente gli avversari di Lumumba e fornì armi a Mobutu. Anche il governo belga riconobbe nel 2002 la propria responsabilità nella morte di Lumumba:

“Alla luce dei criteri applicati oggi, alcuni membri del Governo di allora ed alcuni personaggi belgi dell’epoca portano una indiscutibile responsabilità nella morte di Patrice Lumumba. Il Governo considera perciò appropriato porgere alla famiglia di Patrice Lumumba e al popolo congolese il proprio profondo e sincero rincrescimento e le proprie scuse per il dolore che è stato loro inflitto da quell’apatia e da quella fredda neutralità”.