20 Maggio 1974
La Corte d’Assise d’Appello di Genova concede d’ufficio la libertà provvisoria agli otto della 22 Ottobre.
La corte è composta da due giudici togati e sei popolari, il presidente è Beniamino De Vita.
Alle 14 arriva la notizia che la decisione è presa. Il sostituto procuratore generale Camillo Moccia, letto il testo, sottoscrive per la presa di conoscenza.
Il nulla osta sul passaporto viene concesso «subordinatamente alla condizione che sia assicurata la incolumità personale e la liberazione del dottor Mario Sossi».
La decisione dei giudici genovesi scatena furiose polemiche. Il procuratore generale Coco presenta un immediato ricorso in Cassazione contro la sentenza di scarcerazione (ma il ricorso non ne interrompe l’efficacia).
Il ministro dell’Interno Taviani minaccia le dimissioni, e il presidente del Consiglio Rumor afferma:
“Lo Stato non abdica e pertanto non verranno compiuti atti che possano significare inammissibili patteggiamenti con un gruppo di criminali che ha lanciato una sfida diretta all’autorità dello Stato”
Testi
- Pino Casamassima, Il libro nero delle Brigate Rosse
- Sergio Flamigni, La sfinge delle Brigate Rosse. Delitti, segreti e bugie del capo terrorista Mario Moretti.
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