Estensione del dominio della lotta
Estensione del dominio della lotta è un romanzo di Michel Houellebecq pubblicato da Bompiani nel 2001.
Il protagonista di questa storia è un trentenne realizzato. E’ un quadro di un’azienda informatica che collabora con il Ministero dell’Agricoltura francese. Nonostante questo è indifferente ad ogni cosa che lo circonda, non ha passione per nulla, non ha amici e la sua unica storia d’amore è finita male anni prima.
Il romanzo è narrato in prima persona, intervallato da alcuni racconti o intermezzi scritti dal protagonista i cui protagonisti sono animali parlanti.
La narrazione procede attraverso due viaggi di lavoro insieme al suo collega Tisserand, brutto e vergine a venticinque anni; il primo a Rouen, dove la psicologia del protagonista viene tratteggiata e chiarito il suo punto di vista cinico e rassegnato sul mondo; il secondo in Vandea, dove le cose peggiorano rapidamente, non risolvendosi nemmeno al ritorno a Parigi.
Lo stile è piacevole e e gli obiettivi della storia sono interessanti, ma il personaggio è troppo arrogante per essere depresso e troppo depresso per essere Dr House.
Il tema del fallimento e della mancanza di obiettivi è ben trattato, ma quello dell'”estensione del dominio della lotta” mi sembrava un bellissimo ragionamento da portare avanti, mentre di fatto era solo un’illusione del protagonista, una convinzione indotta dalla sua depressione.
Citazioni da “Estensione del dominio della lotta”
“La scrittura è tutt’altro che un sollievo. La scrittura rievoca, precisa. Introduce un sospetto di coerenza, l’idea di un realismo. Si sguazza sempre in una caligine sanguinolenta, ma un po’ si riesce a raccapezzarsi. Il caos è rinviato di qualche metro. Misero successo, in verità”.
“Sotto i nostri occhi, il mondo si uniforma; i sistemi di telecomunicazione progrediscono; l’interno dei nostri appartamenti si arricchisce di nuovi congegni. Le relazioni umane divegono progressivamente impossibili, fatto che in proporzione riduce la quantità di aneddoti di cui si compone una vita. E a poco a poco appare il volto della morte, in tutto il suo splendore”.
“Ho vissuto talmente poco che ho la tendenza ad immaginare che non morirò; si direbbe inverosimile che una vita umana si riduca a così poca cosa; si immagina, magari controvoglia, che prima o poi qualcosa dovrà pur succedere. Grosso errore. Una vita può essere al contempo vacua e breve. I giorni scorrono miseramente, senza lasciare traccia né ricordo; e poi, di colpo, si arrestano”.
“Questo posto non mi piace. Decisamente non lo amo. La società in cui vivo mi disgusta; la pubblicità mi nausea; l’informazione mi fa vomitare”.
“Tutto il mio lavoro di informatico consiste nel moltiplicare i riferimenti, le verifiche, i criteri di decisione razionale. Il che non ha alcun senso. A dirla tutta, è anche alquanto negativo: un inutile ingorgo per i neuroni. […] Questo mondo ha bisogno di tutto, tranne che di informazioni supplementari”.
“Il liberalismo economico è l’estensione del dominio della lotta, la sua estensione a tutte le età della vita e a tutte le classi della società. Altrettanto, il liberalismo sessuale è l’estensione del dominio della lotta, la sua estensione a tutte le età della vita e a tutte le classi della società. […] Taluni vincono su entrambi i fronti; altri perdono su entrambi i fronti”.
“Ufficialmente, dunque, sono in depressione. La formula mi sembra carina. Non che mi senta in basso; piuttosto è il mondo intorno a me che sembra alto”.
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