Il tempo che vorrei

Il tempo che vorrei è il quinto romanzo di Fabio Volo, pubblicato nel 2009 da Arnoldo Mondadori Editore.
Lorenzo è un ragazzo che viene da una famiglia povera; abituato ad abbassare la testa (come spesso gli ha insegnato il padre) per continuare a lavorare, riesce a riscattare la sua condizione e a diventare un pubblicitario di successo, aiutato da Roberto, una sorta di artista che lo inizia alla poesia e alla musica.Nonostante la sua vita abbia avuto un moderato successo, non riesce a migliorare il rapporto con il padre, a cui non riesce a dire anche solo un semplice “ti voglio bene”, e nemmeno quello con la sua ex-convivente, che sta per sposarsi.
Un libro scorrevole e leggero, molto meglio di quelli che seguiranno, anche se molto lontano dall’unico vero grande romanzo di Volo, a mio avviso (Un giorno in più).
Si riconoscono i tratti autobiografici di Fabio Volo, come l’abbandono della scuola dopo la terza media, il suo incontro con lo scrittore Silvano Agosti, e il suo riscatto in un moderato successo.
Citazioni da “Il tempo che vorrei”
“Mio padre è figlio di una generazione che ha ricevuto insegnamenti chiari ed essenziali: sposarsi, fare figli, lavorare per la famiglia. Non c’erano argomenti diversi su cui interrogarsi, solo ruoli prestabiliti. E’ come se si fosse sposato e avesse fatto un figlio senza mai desiderarlo veramente. Sono figlio di un uomo che è stato chiamato dalla vita alle armi, per combattere una guerra privata: non per salvare un paese ma per salvare la sua famiglia. Una guerra fatta non per vincere, ma per pareggiare i conti, per sopravvivere. Per tirare avanti”
“Nulla è più duraturo di una cosa provvisoria”
“Non sono contrario alle droghe, ma all’incapacità di vivere senza”
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