Recensione de Il redento di Tommaso Adiletta
Il redento è un romanzo di Tommaso Adiletta pubblicato da Augh! Edizioni nel 2017.
Autore: Tommaso Adiletta
ISBN: 9788893430944
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Augh! Edizioni
Data di pubblicazione: 2017-01-23
Lingua: Italiano
Formato: Paperback
Pagine: 112
Goodreads
Anobii
Il redento è una sorta di thriller che si svolge a Faro in Campania, paese probabilmente inventato dall’autore, negli ambienti delle sette sataniche.
Protagonista della vicenda (almeno nella prima parte del romanzo) è Angelo, un ragazzo intelligente e dinamico che entra sempre più in depressione per la sua poca autostima e per il bullismo a cui è sottoposto da alcuni compagni di scuola. Nemmeno il suo confessore Padre Gabriele sembra risollevarlo dalla tristezza per una vita che lo attacca sempre di più e sempre più forte; finché conosce Carmen, una bellissima ragazza sua coetanea che lo introduce in una setta satanica, i Figli di Satana, dove scopre di essere dotato di poteri psichici e scala presto l’organigramma della setta fino ai più altri gradi.
Nel frattempo Padre Gabriele e il commissario Iacono indagano su alcuni omicidi efferati e brutali che scopriremo presto essere opera proprio della setta a cui si è legato Angelo.
Il romanzo non mi è piaciuto, più che altro per gli argomenti trattati, per un punto di vista troppo diverso dal mio e per una vicenda che mi sembra solo abbozzata e poco costruita.
Provo a spiegarmi meglio: Tommaso Adiletta scrive bene e in maniera corretta, il romanzo si legge velocemente e in modo molto scorrevole, ma mi è mancato del tutto un coinvolgimento emotivo sia nella narrazione che con i personaggi.
Innanzitutto credo sia dovuto alla radicata fede cattolica dell’autore, che emerge prepotentemente nella critica alle sette sataniche e all’esaltazione dell’eroe del bene della vicenda: Padre Gabriele. Prima lo troviamo come un prete di una frazione del paese di Faro, che non è in grado di capire che il suo parrocchiano Angelo è talmente depresso da legarsi ad una setta satanica in brevissimo tempo, mentr dopo poche pagine diventa il più grande esorcista di tutti i tempi, e riesce a compiere esorcismi complicatissimi liberare alcuni personaggi dai demoni e “riportarli sulla retta via”.
Anche il tema della demonologia (di cui io comunque non conosco praticamente nulla, intendiamoci) viene affrontato in maniera molto superficiale: forse andava approfondito, andava spiegato tramite espedienti letterari in modo da coinvolgere nell’atmosfera della narrazione il lettore. Per fare un esempio Il pendolo di Focaulti di Umberto Eco tratta argomenti vagamente simili (esoterismo, sette, adorazione del maligno), ma all’interno della narrazione ci sono lunghe digressioni sui vari tipi di esoterismo, sui riti, sulle credenze dei protagonisti del romanzo.
È vero che scrivere e descrivere come Umberto Eco è quasi impossibile, ma un tentativo in quella direzione andava fatto: avrebbe aiutato a calare il lettore nelle atmosfere cupe e demoniache di cui doveva essere pregno il romanzo.
Anche questo è un dettagli importante: gli ambienti sono descritti poco e non aiutano il lettore a calarsi appieno nella vicenda.
Anche i personaggi cambiano in maniera troppo radicale, non si evolvono; e se è vero che questo può essere imputato a eventi all’interno della narrazione (di cui non spoilero nulla), a me è sembrato che li rendesse soltanto poco credibili.
L’autore, Tommaso Adiletta
Tommaso Adiletta è nato a Nola (NA) e vive a Sarno. Studia Giurisprudenza all’Università degli Studi di Salerno. Il Redento nasce dalla sua passione per la demonologia ed è il suo primo romanzo pubblicato.
Pro
- Scrittura corretta e scorrevole
Contro
- Manca l'evoluzione psicologica dei personaggi
- Mancano descrizioni dell'ambientazione
- Manca un approfondimento sulla demonologia, che è il filo che lega tutta la narrazione
- Risalta troppo la fede cattolica dell'autore
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