La fattoria degli animali
La fattoria degli animali è un romanzo di George Orwell scritto nel 1945 e pubblicato in Italia nel 1947 da Arnoldo Mondadori Editore.
Una fattoria inglese all’improvviso, si trova ad essere governata dagli animali dopo che il padrone è stato scacciato dopo l’ennesimo sopruso. Alla testa della Rivoluzione ci sono i maiali, gli animali più intelligenti, ma tutti sembrano poter vivere in pace e nell’uguaglianza. Ma non sarà così a lungo.
Nata come una parodia del comunismo stalinista, dal quale Orwell era stato profondamente deluso (era un comunista convinto dell’Inghilterra della prima metà del ventesimo secolo), il romanzo è un capolavoro di come l’utopia marxista decade nel totalitarismo sovietico di stampo staliniano. Gli animali dopo la Rivoluzione sono felici e tutti uguali, ma alla fine si troveranno schiavi di un sistema che continua a promuovere il potere e gli agi di una classe dirigente, fino alla magnifica perfetta, frase finale.
Gli animali all’interno del romanzo, almeno i principali, sono perfettamente riconoscibili:
- Vecchio Maggiore, il maiale che arringa l’assemblea degli animali alla rivoluzione, è Karl Marx e Lenin;
- Napoleon, il maiale che scaccia il rivale Palla di Neve e che comincia il processo di schiavizzazione degli animali, è Stalin;
- Palla di Neve, il maiale eroico e visionario che vuole una società migliore per tutti gli animali è Trotsky, scacciato dalla fattoria da Napoleon;
- Clarinetto, il portavoce di Napoleon non è altro che il giornale di partito Pravda;
- Gondrano, il cavallo instacabile lavoratore, è Stachanov;
- Benjamin, l’asino cinico, rappresenta lo stesso Orwell, o forse gli intellettuali russi che nonostante fossero ostili allo Stalinismo non si sono mai ribellati;
- Mollie, la cavalla vanitosa che fugge dalla fattoria per rifugiarsi a Willingdon, è l’aristocrazia russa che si rifugia a Parigi;
- Mosè, il corvo che parla agli animali del paradiso del Monte Zuccherocandido che li aspetta dopo la morte, è la Chiesa Ortodossa Russa;
- I cani, che rappresentano lo squadrismo e la polizia segreta;
- Le pecore, le masse facilmente manipolabili che hanno smesso di pensare (o non hanno mai cominciato) e che si accontentano della semplicità degli slogan di partito per essere felici;
Citazioni da “La fattoria degli animali”
“La nostra vita è misera, faticosa e breve. Si nasce e ci vien dato quel cibo appena sufficiente per tenerci in piedi, e quelli di noi che ne sono capaci sono forzati a lavorare fino all’estremo delle loro forze; e, nello stesso istante in cui ciò che si può trarre da noi ha un termine, siamo scannati con orrenda crudeltà. Non vi è animale in Inghilterra che, dopo il primo anno di vita, sappia che cosa siano la felicità e il riposo. Non vi è animale in Inghilterra che sia libero. La vita di un animale è miseria e schiavitù: questa è la cruda verità.”
“Nel combattere l’uomo non dobbiamo venirgli ad assomigliare. Anche quando l’avrete distrutto, non adottate i suoi vizi.”
“Tutti gli animali sono uguali. Ma alcuni sono più uguali di altri.”
“Le creature di fuori guardavano dal maiale all’uomo, dall’uomo al maiale e ancora dal maiale all’uomo, ma già era loro impossibile distinguere tra i due.”
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