Recensione di La ragazza con la Leica di Helena Janeczek
La ragazza con la Leica è un romanzo di Helena Janeczek pubblicato da Guanda nel 2017 e vincitore del Premio Strega.
I vincitori dei premi letterari sono quasi sempre una delusione. E questo La ragazza con la Leica devo dire che non si discosta da questo luogo comune.
Il romanzo racconta la vita di Gerda Taro, fotografa realmente esistita nella Parigi degli anni Trenta. Una fotografa di conflitti, soprattutto della guerra di Spagna, che muore proprio sul campo a ventisette anni mentre esercita la sua passione più grande: fotografare.
Compagna del famoso fotografo Robert Capa, questa storia ha tutti i requisiti per essere un autentico capolavoro, almeno per me. Fotografia, di cui sono appassionato; Parigi anni Trenta, la mia città preferita nel suo momento storico più alto; la guerra di Spagna, dove anarchici e comunisti cercano di liberare la Catalogna e la Spagna dal fascismo di Franco.
Lo immaginavo come un Omaggio alla Catologna più rilassato e leggero, descritto attraverso le immagini della celebre fotografa… E l’inizio non è per nulla deludente. Il prologo mi ha convinto che era esattamente il romanzo che mi aspettavo. Una narrazione attraverso le bellissime fotografie di Gerda Taro.
Poi non si capisce cosa succede. Lo stile di scrittura diventa pesante, incescpica. La trama si fa confusa, balzi avanti e indietro di tempo di spazio, i personaggi secondari che dovrebbero arricchire la narrazione sembrano sagome di cartone a impoverire una scena che continua ad essere sempre più sfocata…
Si balza tra Lipsia, la Catalogna e Parigi, avanti e indietro nel tempo. E non ci si capisce più nulla. La lettura diventa difficile, tanto da avermi fatto pensare più volte di abbandonare il libro.
E una volta giunti alla fine non mi ha lasciato nulla.
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