Il tempo dell’orologio della Stazione di Bologna
C’è un orologio strano a Bologna, fermo alle 10:25.
Il 2 Agosto 1980 si è fermato per la deflagrazione di un ordigno esplosivo confezionato dalle mani sporche di sangue di un qualche gruppo neofascista di cui non conosceremo mai nè il nome nè i componenti. Da servizi segreti più o meno deviati, più o meno filo-americani. Per non parlare dei mandanti, i quali rimangono nell’ombra, a tessere le fila di questa Italietta da quattro soldi.
Quella mattina si è fermato l’orologio, si è fermato come i battiti del cuore della gente davanti alle televisioni, a guardare quegli 85 involucri che portavano i cadaveri fuori dalle macerie. Tassisti, turisti di seconda classe, tutti morti. E nessuna giustizia. Nessuna vendetta.
Resta solo quell’orologio, che ha smesso di contare il normale scorrere del tempo.
Ma non ha smesso di ticchettare: sono 37 anni che aspetta pazientemente di porre fine al suo personale conto alla rovescia. E quando sul suo timer nascosto comparirà lo zero, allora decreterà la fine di questo staterello elitario e deviato, questa ridicola repubblica delle banane che chiamiamo Italia.
Avete i minuti contati, bastardi, l’orologio della Stazione di Bologna li sta sgranando a uno a uno.