Me ne fotto se il modello del Bigio di Brescia era Socialista
Me ne fotto se il modello del Bigio di Brescia, che il Comune di Brescia vuole riposizionare in Piazza Vittoria “per ridare la forma della piazza come pensata dall’arch.Piacentini” era socialista.
Me ne fotto che fosse un eroe di guerra, un partigiano, un playboy.
E’ vero che il titolo “L’era fascista”, non è stato pensato dall’autore, lo scultore Arturo Dazzi, ma gli è stato affibbiato da un altro socialista, ben più famoso, Benito Mussolini. Certo è che ne ricalca lo stile, tipico dell’epoca: semplicità, geometria, azione, sfida. Immaginare il duce ai piedi della statua mi fa pensare all’invidia del pene. Gli uomini bassi, quanti danni che hanno fatto nella storia. Uno stile tipicamente fascista, che, è vero, ben si adatta alla struttura della fascistissima Piazza Vittoria.
Ci sono alcune cose che l’opinione pubblica e i giornali sembrano aver dimenticato.
La prima, più terra-terra, è il costo del restauro e del riposizionamento: 460.000 euro in una città dove le bonifiche ambientali, per dirne una, attendono da 20 anni. Andateglielo a dire ai bambini della Scuola Deledda di Chiesanuova che devono continuare a giocare sulla piattaforma di calcestruzzo invece che sull’erba dei parchi contaminata da PCB perché non ci sono i soldi. Perché li avete spesi per restaurare “L’era fascista”.
La seconda, ben più ideologica: volete ricollocare una statua palesemente fascista a meno di 200 metri in linea d’aria dal monumento che ricorda i caduti di Piazza Loggia, caduti per mano neofascista il 28 Maggio 1974. Per questo davvero dovete vergognarvi. Perché non sono i sostenitori dell’ANPI ad avere dei pregiudizi ideologici. Siete voi che avete dimenticato. Commemorate un’epoca buia della storia d’Italia, celebrate quell’ideologia colpevole di avere spento nella vostra città le vite di vostri 8 concittadini.
8 concittadini che non hanno avuto nemmeno giustizia, perché come in tutte le stragi di stato, non avete voluto dare un nome ed un volto ai colpevoli. Perché dopo 34 anni di processi avete pure condannato le parti civili al pagamento delle spese processuali.
Per questo dovete vergognarvi. Soltanto per averlo pensato.
Se fossi un restauratore o uno studente della Libera Accademia di Belle Arti di Brescia, proverei ribrezzo persino a toccarla, quella statua.
Celebrarla? Se non possiamo non spendere quei soldi perché ormai sono stati destinati, posate la statua in Piazza Vittoria. Poi convocate i parenti di Giulietta Banzi Bazoli, di Livia Bottardi Milani, di Euplo Natali, di Luigi Pinto, di Bartolomeo Talenti, di Alberto Trebeschi. Di Clementina Calzari Trebeschi. Di Vittorio Zambarda. Consegnate una mazza a tutti loro, e mentre i cittadini di Brescia assistono in una piazza gremita, concedete ai parenti delle vittime della strage di Piazza Loggia almeno un pò di vendetta, se non di giustizia.
Fategli demolire il Bigio. Un momento catartico collettivo per affossare finalmente il Fascismo e tutti i suoi merdosi strascischi.
Io me ne fotto se il modello del Bigio era socialista. E voi?