2 giugno: il funerale della Repubblica
Mi chiedo per quale motivo il 2 Giugno, la festa della Repubblica Italiana, sfilino le forze armate. È una cosa che non riesco a spiegarmi. In realtà mi chiedo anche cosa ci sia da festeggiare. Il 2 Giugno 1946 gli Italiani si esprimevano in un referendum per scegliere se mantenere la monarchia o trasformarsi in Repubblica dopo la caduta del fascismo e la vittoria della Resistenza e della liberazione americana. Per la prima volta votavano anche le donne.
Cosa festeggiamo, esattamente? Cosa ci ha regalato la democrazia in questi lunghi anni? La Repubblica italiana dovrebbe essere democrazia. Il governo del popolo. Ma nessuno ha chiesto al popolo di firmare il Piano Marshall. Nessun popolo ha deciso di salvare la polizia fascista per istruire e costituire i nuovi servizi segreti della neonata Repubblica. Nessun popolo ha avallato e organizzato la strage di Portella della Ginestra. O ha coperto le stragi di Stato, dall’Italicus alla Stazione di Bologna passando per Piazza Fontana e Piazza Loggia. Il popolo non si è mai messo a novanta davanti a presunti amici americani dopo Ustica o la strage del Cermis. Il popolo non ha scelto di salvare le banche ed alimentare la crisi. Né di militarizzare la Val Susa in favore di una grande opera inutile e dannosa.
Il fatto è che la democrazia in Italia è solo nei termini. Che ogni cinque anni andiamo a votare il prossimo dittatore. Mentre i politici fanno da spauracchi per il popolo a cui dovrebbero rispondere lo Stato organizza l’ennesima manovra per stringere un cappio sempre più stretto intorno al collo di una popolazione sempre più depressa e disinteressata. Del resto gli Italiani non meritano di poter decidere. Un popolo che ha scelto Berlusconi per vent’anni merita il regime di Renzi.
Il 2 Giugno è il funerale della democrazia. E se sfilano le forze armate è perché di fatto in Italia in questi anni hanno governato loro. La Repubblica Italiana non è stata la democrazia cristiana, i socialisti, il berlusconismo e una sinistra sempre più spostata verso il centro-destra. La Repubblica è stata un governo militare che ha garantito a un regime di perpetrarsi. Quindi… Cosa c’è da festeggiare? Dovremmo scendere in strada e levarci il cappello, mentre il feretro del nostro Stato passa per l’ennesima volta verso il cimitero dell’utopia. Bruciare in piazza tutte le copie della Costituzione, perché non meritiamo il sangue usato come inchiostro per scriverla. Di fatto siamo assassini, giudici e carnefici. Di fatto siamo le vittime inconsapevoli della Repubblica Italiana.
Che si accontenta di avere un altro giorno di vacanza per stare lontani dall’alienazione totale che è diventata la nostra esistenza.
Io non mi sento Italiano
Giorgio Gaber