Acciaio
Acciaio è il primo romanzo di Silvia Avallone, pubblicato nel 2010 da Rizzoli, da cui è stato tratto un adattamento cinematografico nel 2012 per la regia di Stefano Mordini.
Con questo romanzo l’autrice sbanca quasi ogni premio letterario italiano: vince il Premio Campiello, il Premio Flaiano e il Premio Fregene e si classifica al secondo posto al Premio Edoardo Kihlgren e al Premio Strega, a soli 4 voti dal vincitore Antonio Pennacchi.
Francesca Morganti ed Anna Sorrentino sono due adolescenti che vivono la realtà di emarginate dei palazzoni popolari di Piombino, paese in cui ogni momento della vita (e della morte) sembrano essere legati all’acciaieria Lucchini, potente industria italiana su cui ruota l’economia del paese.
Entrambe molto belle, sono figlie di due uomini che ruotano intorno all’acciaieria, ed entrambe cercano un modo per sfuggire al grigiume della vita che le circonda. Entrambe sono invidiate dalle coetanee (soprattutto da Lisa, ragazza intelligente ma bruttina) e desiderate dai ragazzi più grandi, ma sembra non esserci nulla in grado di turbare o diminuire la loro amicizia e la loro complicità. Tranne un bellissimo ragazzo molto più grande di cui si innamora Anna, venendo ricambiata. Tranne l’amicizia di Francesca per Anna che si trasforma in amore. Tranne l’acciaio, e il grigiume dell’inquinamento e dei palazzoni di cemento, che sembrano soffocare la vita della persone di Via Stalingrado…
Molte le critiche dei cittadini di Piombino e degli operai, che ritengono che il tema degli incidenti sul lavoro sia trattato troppo superficialmente e in maniera banale.
Finalmente qualcosa di italiano ben scritto e abbastanza originale da non essere una copia di qualcosa.
Citazioni da “Acciaio”
“Non è una cosa possibile. Non sono due mondi comunicanti. Non basta fare un buco in una rete e infilarci dentro la testa per avere una vita diversa”
“Cercava le parole senza cercarle. E il tempo non passava mai. Non si amano le parole, non ti cambiano. Le parole non aggiustano le cose”
“Tu sei convinto che devi avere di più, di più, ogni giorno che passa. Che questa è la logica delle cose. Invece capita che di meno, di meno, ogni giorno che passa”
“Non è qualcosa che perdi. E’ qualcosa che perde te”.
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