4 Agosto 1974
A San Benedetto Val di Sambro si consuma la strage dell’Italicus.
Sulla linea ferroviaria Firenze – Bologna, in prossimità dell’uscita dalla lunga galleria appenninica, in località San Benedetto Val di Sambro, un ordigno ad alto potenziale, a base di “termite”, esplode nella ritirata della vettura numero 5 del treno Italicus, affollato di gente che si sposta per le vacanze estive.
I soccorsi, difficilissimi nel buio del tunnel, estraggono dalle lamiere del treno 12 morti e 44 feriti. Tale attentato, noto come Strage dell’Italicus, è riconducibile alla strategia della tensione, a ordine nuovo e ambienti dell’estrema destra toscana e politicamente alla loggia massonica P2, come emerso dalla Commissione Parlamentare sulla Loggia P2.
La bomba esplode nella quinta vettura del treno, proveniente da Roma e diretto a Monaco di Baviera attraverso il Brennero alle ore 01:23, da una valigetta nascosta sotto un sedile. Il timer avrebbe dovuto far esplodere la bomba all’interno della Grande Galleria dell’Appennino nei pressi di San Benedetto Val di Sambro, ma il recupero di tre minuti da parte del treno permette che l’ordigno esploda a soli 60 metri dallo sbocco
Nell’attentato muoiono 12 persone (alcune per l’esplosione, altre arse vive dall’incendio) ed altre 48 rimangono ferite.
Se la bomba fosse esplosa al centro del tunnel le vittime sarebbero state molte di più, come avverrà 10 anni dopo con la Strage del Rapido 904.
Tra le vittime anche il ferroviere Silver Sirotti, morto dopo essersi lanciato tra le fiamme per soccorrere i feriti con un estintore. Verrà insignito della Medaglia d’oro al valor civile.
Aldo Moro, presente sul treno per raggiungere la famiglia a Bellamonte, viene fatto scendere all’ultimo momento con la scusa di firmare alcuni documenti.
La sentenza definitiva della cassazione del 1992 assolverà tutti gli imputati, lasciando impunita l’ennesima strage di stato.
Dopo la sentenza sulla strage di Piazza Loggia molti collegamenti con gli ambienti neofascisti di Ordine Nero sembrano legare questa strage alla strage di Brescia (avvenuta poco più di due mesi prima), tanto da aprire un processo Italicus Bis.
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