Factotum
Factotum è un romanzo di Charles Bukowski pubblicato da TEA in questa edizione nel 2008.
Bukowski è sempre irrecensibile. Forse per questo ha avuto così poco successo, all’inizio. Nessuno sapeva bene come fare.
Paragonato spesso ad Henry Miller, soprattutto con questo romanzo, Bukowski assimila quello che può dal maestro (quando i protagonisti delle sue storie stanno leggendo stanno sempre leggendo Miller), e lo estremizza.
Factotum parla fondamentalmente dei lavori svolti da Hank Chinaski in un periodo indefinito della sua vita. Di come li prendesse, lavori che nessuno voleva, mal retribuiti e sempre essendo sfruttati, e di come li perdesse dopo qualche giorno, sempre troppo ubriaco o disilluso per tenerseli.
E come in molti libri di Bukowski non ha un finale, la storia finisce per troncamento. Ovviamente con una frase breve, sconvolgente, imbarazzante.
Citazioni da “Factotum”
“Per ogni Giovanna d’Arco c’è un Hitler appollaiato all’altra estremità dell’altalena”
“Certo, non ero molto ambizioso, ma doveva esserci un posto per la gente priva di ambizione, un posto un po’ migliore di quello che gli si riservava di solito, voglio dire. Come cazzo si poteva pensare che fosse divertente svegliarsi alle sei e mezzo con la suoneria, saltar giù dal letto, vestirsi, ingoiare qualcosa di malavoglia, cacare, pisciare, spazzolarsi denti e capelli e buttarsi nel traffico per arrivare in un posto dove essenzialmente si facevano un sacco di soldi per qualcun altro e essere anche grati a chi ti dava la possibilità di farlo?”
“L’inferno ribolle di risate”
“La vita mi faceva sempre orrore,. Ero terrorizzato da quello che bisognava fare solo per mangiare, dormire e mettersi addosso qualche straccio. Così restavo a letto a bere. Quando bevi, il mondo è sempre la fuori che ti aspetta, ma per un pò almeno non ti prende alla gola”
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