Recensione di Io so come hanno ucciso Pasolini
Io so come hanno ucciso Pasolini – Storia di un’amicizia e di un omicidio è un libro di Pino Pelosi pubblicato da Vertigo nel 2011.
Io so come hanno ucciso Pasolini – Storia di un’amicizia e di un omicidio è il libro attraverso cui Pino Pelosi, accusato e dichiarato colpevole della morte dell’intellettuale italiano ucciso a Ostia nel 1975, racconta quella verità rimasta sepolta per 35 anni: non era stato lui ad uccidere Pasolini, ma si è dichiarato colpevole per proteggere se stesso e i suoi cari, minacciati di morte.
Il racconto è scritto in modo molto rapido e mancano molti particolari: racconta di come Pelosi e Pasolini si sono conosciuti, delle vicende che hanno accompagnato i due sulla spiaggia di Ostia dove Pasolini trova la morte.
Di fatto c’è pochissimo di nuovo. Di fatto non c’è un nome, non ci sono persone verso cui indirizzare eventuali nuove indagini. Di fatto Pino Pelosi sa, ma non vuole dircelo.
Ci aveva già avvisato nel prologo a onore del vero. Che lui avrebbe parlato, ma molte cose non le avrebbe dette, perché la paura e le minacce ci sono ancora, e Pino Pelosi vuole indirizzarci verso la verità senza dire nulla.
I riferimenti si capiscono, per carità. Ma soltanto a patto di conoscere il contesto storico e le altre cause probabili che stanno dietro alla morte dell’intellettuale Bolognese.
Un libro che non dà nulla in più se non conferme. A cosa poi, forse non ci è dato sapere.
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