Scuola Occupata
I sondaggi affermano che le occupazioni e le autogestioni sono sempre più lontane dalle scuole italiane.
I giovani delle superiori dell’era Gelmini preferiscono le attività extrascolastiche, al limite la coogestione. Tante cose interessanti, nessuna ripercussione, nessun rischio, nessuno scontro politico.
Il periodo per parlare di questo è quello giusto. Era verso metà Novembre che la Consulta Provinciale dei rappresentanti d’Istituto si riuniva per testare l’ambiente politico, per decidere per cosa effettivamente occupare, cos’erano le cose che interessavano davvero. Non nascondo che l’importante era occupare, almeno nel mio Istituto. Non era veramente importante quale fosse la situazione, cosa faceva il governo per la scuola, quali erano le modifiche positive e quali le minchiate. L’importante per tutti, anche per noi che le organizzavamo, in fondo, era un modo per rendere la scuola diversa, anche solo le sue strutture.
Se la vostra scuola era il reparto speciale di un ex manicomio, con la gommapiuma nascosta sotto un velo di intonaco e non vi siete mai fatti un giro nei suoi meandri più oscuri, più nascosti, più inquietanti… Allora non sapete cosa vi siete persi, fratelli.
Non era sempre così, intendiamoci. Abbiamo occupato tre giorni per le strutture malfunzionanti. Metà degli alunni del mio Liceo faceva lezione in due prefabbricati che chiamavamo “Pollai”, posti impermeabilizzati con il fibrocemento (quello che chiamate Eternit o Cemento-Amianto), posti dove se eri seduto a metà dell’aula sentivi la lezione di filosofia della classe davanti, la tua lezione di chimica e la lezione di letteratura latina della classe dietro. Dopo meno di 8 anni adesso i prefabbricati sono stati demoliti, qualcosa forse è migliorato.
Con la riforma Moratti, che ridicoliizzava la scuola statale e dava i nostri soldi pubblici, i soldi dei nostri genitori operai e impiegati alle scuole private dei figli di… (avvocati, medici primari, imprenditori, ecc.) abbiamo occupato per 19 giorni il nostro istituto, bloccando l’accesso ai docenti, facendo intervenire professori universitari che spiegassero nei dettagli cosa stava facendo questa donna che di scuola non aveva esperienza e che di scuola non capiva un cazzo.
L’idea era che tutte le scuole della nostra città lo facessero, ma nessuna è durata. Solo il nostro liceo è andato avanti, perchè ci credeveamo, perchè ci credevano anche i figli di papà che del Liceo sono la linfa. Perchè per una volta difendevamo davvero qualcosa.
Era la mia quinta superiore, ne sono uscito a testa alta, quasi responsabile, quasi adulto, quasi vecchio.
Sono passati anni, sono più responsabile, più adulto, più vecchio.
Sento questa notizia, vedo mia sorella di dieci anni più giovane, mi chiedo: abbiamo fatto tutto per nulla? Cosa abbiamo lasciato?
Gli anni settanta ci hanno dato l’illusione che il mondo era ad un passo dal cambiare radicalmente, bastava solo una piccola spinta. Noi cosa vi abbiamo lasciato, giovani fratelli? La droga leggera, gli alcool e gli aperitivi? L’Italia campione del mondo? Silvio e i governi monopolari? L’assenza di speranza?
Se avessi 18 anni nel 2010 la mia scuola avrebbe occupato ad oltranza da Settembre ad adesso. In confronto alla Gelmini la Moratti era una riformatrice illuminata come Berlinguer o Veronica Gambara.
Lei vi sta fottendo il futuro, vi sta fottendo l’università, vi fotte la vita.
Se smetterete sarete precari sottopagati che combattono ogni giorno per arrivare alla fine del mese. Scordatevi gli aperitivi, se vorrete una famiglia col cazzo che vi distruggerete di Aperol, Campari e Stuzzichini.
Se vorrete continuare vi laureerete a pieni voti, finirete a fare i precari sottopagati che combattono ogni giorno per arrivare alla fine del mese, perchè per quanto sarete bravi in questo paese vi hanno fottuto la ricerca. E voi state zitti, non li ascoltate nemmeno. Questi ve lo dicono, dagli schermi dai televisori e dalle pagine di giornali servi del potere, lo ammettono, vi avvisano. Continuate a pensare ai vostri voti, a quello che dovete fare, alla vostra squadra di calcio, al vostro Reality preferito, a chi scopare, a cosa bere, a cosa fumare.
Siete la gioventù che viaggia low cost in tutta Europa, siete la generazione dell’ADSL e della Comunicazione Globale; allo stesso tempo siete la gioventù più razzista che l’Italia abbia mai avuto.
Siete la gioventù che la tecnologia supporta di più, gli ambienti virtuali che noi sognavamo per cambiare il mondo li usate per il gossip e per vedere le foto di 13enni disinibiti che cercano di vendersi come carne macellata nel banco frigo.
Svegliatevi, fratelli. Guardatevi intorno. Non ascoltate i sondaggi, la statistica non ha alcun senso. Ascoltate quello che vi hanno fatto, capitelo, incazzatevi. Puntate i piedi, battete i pugni sui banchi e sulle cattedre dei vostri professori, urlate. Costruite barricate, scrivete striscioni e appendeteli sotto la bandiera italiana delle vostre scuole: “SCUOLA OCCUPATA” (noi lo scrivevamo con la K, ma anche la “C” è un buon inizio).
Interessatevi, la vostra indifferenza ci fotterà tutti. Lo sta già facendo. Spegnete la televisione, accedete a informazioni libere.
Non accettate compromessi con la dirigenza a 17-18 anni, quella è l’eta dei sogni e della convinzione onnipotente di cambiare il mondo. Per i compromessi, le mediazioni e le rinunce avete tempo tutta la vita. Non issate bandiera bianca, non ancora. Magari tra una decina d’anni, ma non ancora. Non ancora…
Bandiera Bianca
Franco Battiato
4 comments
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tutto questo è vero…La scuola sarà sempre meno una certezza e l’inerzia degli studenti non è da rintracciarsi nel menefreghismo o nella superficialità:ci sono persone che vorrebbero davvero occupare,persone che credono nel fatto che questa”donna” stia gratuitamente compromettendo il futuro di tante menti e generazioni…Tuttavia,la voce dei pochi non può fare la differenza..E la scuola che hai frequentato tu non è più la stessa,nonostante siano passati solo 10 anni.
Negli anni Novanta i giovani erano diversi,le mentalità diverse:questo non vuol dire che ci dobbiamo arrendere alla realtà effettiva,ma bisogna comunque prenderne atto!
I giovani per la maggior parte erano simili anche allora. Anche la scuola era molto simile, sia gli studenti che i professori.
Le persone che vorrebbero occupare, perchè alla fine non occupano?!?!?!
“Non era veramente importante quale fosse la situazione”. Occupare per divertirsi, per sentirsi potenti per un attimo? Sì, ci può stare. Ma non è cambiato niente, nonostante le vostre occupazioni.
“Cosa abbiamo lasciato?”, è la domanda giusta. Vi siete dimenticati di passare la voce. Nessuno di noi sa cos’è successo al Kope 9 anni fa, avete sbagliato qualcosa.
Siamo un’altra generazione, ma non puoi condannarci per non essere come “voi”. Siamo tanti, e diversi, direi che “campari e stuzzichini” è troppo riduttivo.
Le persone che vorrebbero occupare al Copernico sono pochissime, ma in altre scuole si fa..
questo tema che è secondo me difficilmente trattabile in modo corretto(ovvero senza cadere in semplificazioni che nn ci aiutano) senza considerare quello che è successo in italia negli ultimi 10-15 anni, in particolare da genova in poi (i più giovani spesso nemmeno sanno esattamente quello che è successo..e magari nn considerano che il loro modo di vedere tutto ciò che ha a che fare con militanza, occupazioni, centri sociali, manifestazioni di piazza etc deriva ed è condizionato anche e sopratutto da ciò che è successo in quei terribili giorni..).può sembrare un lasso di tempo molto ampio..ma in realtà paragonato alla storia non è un cazzo e, sopratutto, in quello che è successo noi ci siamo trovati, ci troviamo e ci troveremo in mezzo..
se posso suggerire un buona lettura per inquadrare il tema:
http://www.uniriot.org/uniriotII/index.php?option=com_content&view=article&id=2542:speciale-londra-dalle-tute-bianche-al-book-bloc-il-movimento-italiano-e-linsurrezione-europea-che-viene-&catid=86:speciali&Itemid=288