Fuga di mezzanotte – Recensione
Fuga di mezzanotte è un’autobiografia di Billy Hayes scritta con l’aiuto di William Hoffer e pubblicata in Italia da Newton & Compton nel 2007.
Billy Hayes è uno studente universitario che sta pensando di mollare il college. Al momento è a Istanbul, e sta pensando che portare qualche chilo di hashish negli Stati Uniti sia un buon modo per cominciare un nuovo capitolo della sua vita. Viene però fermato all’aeroporto e incarcerato. Dopo una prima condanna a quattro anni, l’appello del processo (in seguito alle leggi sullo spaccio diventate più severe) lo condanna all’ergastolo.
Un resoconto delle carceri turche, forse un po’ esagerato e romanzato anche a detta dello stesso autore (soprattutto per quanto riguarda la realizzazione cinematografica), interessante e in prima persona; anche perché non è un romanzo, ma un’autobiografia di uno studente che per il tentativo di contrabbandare due chili di hashish riesce a scappare dopo 5 anni di carcere.
L’autobiografia è scritta in modo molto scarno e diretto, una buona scelta visti i frequenti pestaggi e le violenze della polizia turca, che però pare una scelta meno azzeccata quando si parla dei sentimenti del protagonista. Billy Hayes dice di essere terrorizzato ma non lo sembra affatto, e questa è secondo me una pecca importante.
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