E tornarono le stelle
E tornarono le stelle è un romanzo di Alessandro Forno, pubblicato da Ensemble Edizioni nel 2015.
Alessandro Forno insegna italiano a Ciriè, in provincia di Torino. Ha collaborato con “La Stampa” e con “Tuttosport” e ha curato alcuni programmi radiofonici. È autore di una Grammatica per le scuole medie inferiori (Esplorando la grammatica, 2004).
Un giorno il mondo si sveglia e la corrente elettrica scompare. E’ l’effetto Carrington, una tempesta solare in grado di spazzare via per mesi (o anche anni) le attività elettromagnetiche sul nostro pianeta. All’improvviso il mondo scivola nel panico: anarchia, follia, violenza, ma anche solidarietà, riscoperta di un diverso modo di vivere e decrescita.
Il tutto attraverso capitoli sempre più avvincenti e serrati in cui si alternano i punti di vista dei protagonisti, tutti appartenenti ad una famiglia come tante, che abita a qualche chilometro da Torino.
Comincio a leggere e mi sembra di essere precipitato all’improvviso in un romanzo di King, di quelli che piacciono a me, quelli che partono da una catastrofe e raccontano di un mondo che cerca di sopravvivere (come l'”Ombra dello Scorpione”, celebrato dallo stesso autore con una citazione all’inizio della narrazione, o “Cell” o “The Dome”). E questa cosa mi piace, perché appare subito evidente che non è una banale scopiazzatura, ma una bella rielaborazione. Certo, l’omaggio di cominciare la storia a Boulder, Colorado (dove i “buoni” dell'”Ombra dello Scorpione” avevano fondato la loro colonia) è significativo. Ma la narrazione si sposta ben presto in Italia, tra Liguria e Piemonte, e le ambientazioni sono quelle di casa nostra. Lo stile è serrato, appassionante, spesso a causa anche della tecnica dei punti di vista (già utilizzata con profitto dallo scrittore fantasy George R.R. Martin) in cui ad ogni capitolo corrisponde il punto di vista di un solo personaggio. Ovviamente il capitolo si conclude nel momento topico passando ad un altro personaggio. E così in continuo, finché praticamente non si è arrivati alla fine del libro.
Se pensate che sia una tecnica comoda e da furbetti provate a scrivere un libro così, e scoprirete che gli incastri non sono così semplici. Invece Alessandro Forno è bravo, è avvincente, scrive bene e ci racconta una storia che parla di come la nostra società intrappolata nel capitalismo impazzisca senza l’elettricità nel giro di pochissime ore, di come sia necessario smettere di vivere nel consumismo folle che sta prosciugando il pianeta e di come un’apocalisse (intesa nella sua accezione originale, “scoperchiare”, “scoprire”, “togliere il velo”, “illuminare”) sia necessaria.
E se non arriva un altro evento di Carrington, ho come la sensazione che toccherà a noi, a noi tutti, di fare qualcosa.
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