Oggi tocca a me
Oggi tocca a me è un romanzo di Juri Di Molfetta edito nel 2013 da Eris, illustrato da Erika Bertoli e con la prefazione di Luca Abbà.
Il Teppa è un giovane torinese che sta cercando di trovare i soldi per tirare fuori suo fratello da una prigione sudamericana, e per farlo cerca di spacciare cocaina a Torino. Appena acquistata la droga, però, viene fermato e picchiato dalla polizia, che non lo denuncia ma gli ruba la cocaina.
Il Teppa allora parte con due amici, il Benza e Giamaica, alla volta della Val Susa, dove sa che il poliziotto che gli ha rubato la droga è stato destinato.
In Val Susa troverà compagni che lo aiuteranno a raggiungere il suo obiettivo, un cantiere presidiato dalle forze dell’ordine e una lotta che non conosceva, ma che forse lo prende più di quanto lui stesso sia disposto ad ammettere.
Oggi tocca a me è un romanzo sulla Val Susa, per questo la prefazione l’ha scritta Luca Abbà, l’uomo che per difendere la Libera Repubblica della Madallena si è arrampicato su un traliccio dell’alta tensione ed è caduto incalzato dalle forze del disordine.
Oggi tocca a me è un romanzo a sfondo politico, l’ambientazione Valsusina è significativa e importante, sembra quasi essere la protagonista del romanzo più del Teppa. Forse è quello il problema: il libro è scritto molto bene, è veloce da leggere e Juri Di Molfetta ha una scrittura piacevole e originale. C’è però questo conflitto continuo tra la storia del Teppa e quella della resistenza No Tav in Val Susa che si contendono il protagonismo del romanzo, che secondo me fa perdere al lavoro quella spinta importante che l’avrebbe reso molto migliore.
Le illustrazioni di Erika Bertoli sono impeccabili e bellissime.
Citazioni da “Oggi tocca a me”
“Il Teppa è uno che ha stracciato con sdegno il libretto di istruzioni per stare al mondo e si è messo a montare a caso i pezzi della sua vita, senza curarsi di ciò che ne verrà fuori, perché la vita è il processo e non il risultato, perché il Teppa sa che quando hai finito di montare tutti i pezzi della scatola, qualsiasi cosa apparirà, sarà il giorno in cui saluterai il mondo, la fine del film, e solo un cretino vuole sapere la fine del film prima di guardarlo.”
“Deve essere così quando ti tengono un polmone […] prima mica ci pensi che stai respirando grazie a lui, ma poi quando non ce l’hai più. quando devi fare affidamento su uno solo e non su due, allora capisci che le cose che eri in grado di fare una volta non le puoi più fare. Ti rendi conto di quanto era importante e senti accanto al cuore quel cazzo di buco che non si chiude più.”
“C’è sempre qualcosa che ti appartiene, di cui hai bisogno, e degli uomini in divisa che ti impediscono di raggiungerlo difendendo gli interessi di altri che se la vogliono tenere per sé. Cosa cambia se si tratta di un fratello o della terra su cui vivi? Noi e quei ragazzi con le maschere antigas veniamo da mondi diversi e usiamo parole diverse, ma diciamo la stessa cosa, se ci pensi: voglio ciò che mi spetta.”
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