Recensione di L’amico giusto di Marco Cesari
L’amico giusto è un romanzo di Marco Cesari pubblicato da Ugo Mursia Editore nel 2019, vincitore del Premio Romanzo Italiano RTL 102.5.
Autore: Marco Cesari
ISBN: 9788842561163
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Ugo Mursia Editore
Data di pubblicazione: 2019-07-05
Lingua: Italiano
Formato: Paperback
Pagine: 264
Goodreads
Anobii
Lo premetto, potrei non essere particolarmente obiettivo nella recensione di questo romanzo. Non tanto perché conosco bene l’autore, essendo stato il mio compagno di banco alle superiori per un paio di anni, ma perché mi riconosco in quello che scrivo avendo condiviso le stesse esperienze.
Perché L’amico giusto è molto lontano dalle mie letture, e solitamente quando qualche autore emergente mi propone un romanzo con una trama come questa non riesco nemmeno a finirlo. Leggo una ventina di pagine con una fatica incredibile, lo accantono e poi comunico all’autore che non terminerò la lettura.
Invece questo romanzo è scritto dannatamente bene. Non tanto per la trama, che nonostante i colpi di scena non riesce ad allontanarsi poi molto da migliaia di romanzi di formazione che non hanno avuto altrettanta fortuna, ma per una scrittura fluida e accattivante che tiene attaccati alle pagine con una semplicità disarmante.
Luca e Mattia sono due ragazzini molto diversi. Il primo è sicuro di sé, il secondo è timido e impacciato. Si trovano un pomeriggio sul lago, ne nasce un’amicizia immediata e fortissima. Un’amicizia che li accompagna per gli anni più importanti della loro formazione, e continua a legarli nonostante l’allontanamento alle superiori, e durante la ricerca della strada della propria vita.
Sì, lo so. Ne avete già sentite a bizzeffe di trame come questa. Solo che quella che a prima vista è banalità in realtà potrebbe chiamarsi universalità, e fa tutta la differenza del mondo.
Un romanzo in cui tutti si possono riconoscere, la cui trama ci riporta con forza all’adolescenza: alle amicizie mai dimenticate, ai primi amori, a quella sensazione di disperazione a cui non sembra esserci rimedio. Il tutto abbellito da una scrittura semplice, veloce e lineare, che ci fa correre a perdifiato fino ad un finale per nulla scontato.
Bravo, Marco. Lo sapevo ancora vent’anni fa cercando di decifrare la tua pessima calligrafia che eri uno scrittore.
Leave a reply
Devi essere connesso per inviare un commento.