Recensione di Donne che comprano fiori di Vanessa Montfort
Donne che comprano fiori è un romanzo di Vanessa Montfort pubblicato da Feltrinelli nel 2017.
Nel quartiere più fricchettone di Madrid c’è un negozio di fiori, il Giardino dell’Angelo. A gestirlo c’è Olivia, una moderna Mary Poppins un po’ meno sobria, che pare avere il dono di dare consigli sibillini per migliorare la vita delle sue clienti e dei suoi clienti.
Attorno a lei si muovono cinque donne che comprano fiori. O meglio, quattro che comprano fiori e una che li vende, perché viene assunta da Olivia come aiutante.
Ogni donna ha la sua storia, ma sembra che attorno all’ulivo secolare del Giardino dell’Angelo le loro vite cambino e fioriscano come i fiori che acquistano.
Un bellissimo romanzo, che parla di riscatto, di amore, di donne, di femminismo (anche se in modo meno diretto). Un romanzo che parla di vita, che mi ha ricordato da vicino Dieci donne di Marcela Serrano.
Vanessa Montfort costruisce un intreccio interessante, alternando i ricordi della protagonista con il presente che sta vivendo, in viaggio in solitaria su una barca. Un continuo flashback che ci fa scoprire pian piano la protagonista e le donne che incontra sul suo nuovo bizzarro posto di lavoro.
Una scrittura fluida e coinvolgente completano questo libro che magari non è un capolavoro, ma che ci offre diversi spunti di riflessione sul ruolo della donna nella nostra società, sull’evoluzione della sua condizione negli ultimi cinquant’anni, e sul lavoro che c’è ancora da fare.
E a dire la verità ci da anche numerosi consigli su come migliorare le nostre esistenze, che in fondo basta davvero poco. Coraggio e sincerità, con noi stessi e con gli altri.
Unica pecca? L’inserimento dell’autrice come personaggio all’interno del romanzo. L’ho trovato del tutto inutile e autoreferenziale.
Citazioni da Donne che comprano fiori
“Se c’è una cosa che ho imparato da quando te ne sei andato, è che anche l’eternità ha una data di scadenza”.
“La malinconia è quel dolore a cui noi adulti non sappiamo sfuggire”.
“Perciò la formula è questa. Non è 1 + 1 = 2, ma 1 x 1 = 1 al quadrato”.
“Ci sono momenti in cui dobbiamo smetterla di fustigarci. Accettare una cosa molto più dolorosa dell’aver deluso gli altri. Ed è che sono gli altri ad aver deluso noi”.
“Nascevamo con la bontà ipotecata. Portavamo il peso di una colpa enorme acquisita per il semplice fatto di essere nati e ce ne facevamo carico per troppo tempo sulle nostre piccole spalle”.