Recensione di Uomo nel buio di Paul Auster
Uomo nel buio (Titolo originale Man in the Dark) è un romanzo di Paul Auster pubblicato da Einaudi nel 2008.
August Brill è un settantenne critico letterario premiato anche da un Premio Pulitzer. Vive con la figlia, divorziata da poco, e con la nipote, il cui ragazzo è appena morto giustiziato dai ribelli in Iraq dove era andato come volontario.
In casa c’è un atmosfera pesante, il vecchio sempre più spesso fatica a prendere sonno. Per addormentarsi ultimamente ha preso l’abitudine di raccontarsi una storia, di una sanguinosa seconda guerra civile americana dopo la prima elezione di George W. Bush, che ogni notte continua…
Citazioni da “Uomo nel buio”
“Fuggire in un film non è come fuggire in un libro. I libri ti costringono a contraccambiarli con qualcosa, a esercitare l’intelligenza e la fantasia, mentre un film si può vedere – e anche godere in uno stato di passività inerte.”
“Le azioni abiette che gli esseri umani perpetrano gli uni contro gli altri non sono solo aberrazioni, ma una parte essenziale di quello che noi siamo.”
“Questa fu la mia guerra. Non una vera guerra, forse, ma quando hai assistito a una violenza su quella scala, non fatichi a immaginare qualcosa di peggio; e quando la tua mente è in grado di far questo, capisci che le peggiori possibilità della fantasia sono incarnate dal paese in cui vivi.”
“Che vita è? Così tranquilla, cazzo, così monotona. Non la sopporto più. lo non so niente, August. lo non ho fatto niente. Per questo vado via. Per sperimentare qualcosa che non riguarda me stesso. Per ritrovarmi fuori, nel grande e marcio mondo, e scoprire cosa si sente a essere parte della storia.”
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