Il cannocchiale d’ambra

Il cannocchiale d’ambra è il terzo ed ultimo volume della saga “Queste oscure materie” scritta da Philip Pullman e pubblicato da Salani nel 2000.
In questo libro la vicenda volge alla conclusione: la ribellione di Lord Asriel contro il cielo e l’angelo Metatron, che governa in nome di dio, è aperta.
Ci si prepara alla battaglia finale, in cui si scoprirà se gli esseri umani riusciranno a liberarsi del giogo della divinità e dei suoi ministeri in terra.
Ritroviamo tutti personaggi dei libri precedenti, con qualche significativa aggiunta, come i Gallivespiani, piccoli esseri che fungono da spie di Lord Asriel presso il Magisterium e soprattutto i Mulefa, strani esseri animali dotati di ruote vegetali che vivono in perfetta simbiosi con il loro ecosistema e in grado di vedere la polvere. Con loro vivrà per un periodo Mary Malone, la scienziata del mondo di Will, che costruirà uno strumento in grado di vedere la polvere, il cannocchiale d’ambra.
Giunge così a conclusione una delle prime saghe fantasy che solo gli atei e gli agnostici riescono a godere appieno. Se Marx, Freud e Nietzsche fossero vivi sarebbero fieri di Philip Pullman.
Citazioni da “Il cannocchiale d’ambra”
“Nessuno ci guadagnerà. Non c’è nessuno che si crucci, che mi condanni, che mi benedica se sarò una brava ragazza, nessuno che mi punisca se sarò viziosa. Il paradiso era deserto. Non sapevo se Dio era morto, o se non c’era proprio mai stato”.
“Bene e Male sono nomi per ciò che fanno le persone, non per quello che sono”.
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