Recensione di Nowaland di Matteo Marchisio
Recensione di Nowaland di Matteo Marchisio, secondo romanzo dopo Sezione NKZ-68, pubblicato da Delos Digital il 20 Dicembre 2016.
Nowaland è il secondo romanzo scritto da Matteo Marchisio ambientato in Rodesia negli Anni Settanta – Ottanta.
Il protagonista Rieke Hatefield, insieme alla fidanzata Katie, sono da qualche mese impegnati con i servizi segreti rodesiani a contrastare l’avanzata delle bande di ribelli; stavolta nel Nowaland, una terra di nessuno al confine tra Rodesia, Zambia e Mozambico. Troveranno alcuni vecchi amici (o semplicemente compagni) e alcuni di nuovi, cercando di contrastare chi vuole trasformare la Rodesia in Zimbabwe e l’avanzata del comunismo in Africa.
In questo secondo romanzo permangono le perplessità riguardo alla brevità del romanzo e ad alcune scelte narrative dell’autore. L’azione è troppo veloce, e più che un romanzo breve sembra di avere tra le mani un racconto lungo. Scritto leggermente peggio del precedente, il romanzo resta molto fruibile e piacevole alla lettura.
Qualche refuso di troppo e la mancanza di editing, anche più del primo romanzo, rendono un po’ zoppicante la lettura.
Il personaggio di Katie, la fidanzata del protagonista, passa almeno ad avere un po’ di tridimensionalità, essendo partecipe dell’azione e non un semplice contorno.
Ho trovato poco credibile la descrizione dei comunisti a supporto delle truppe ribelli; troppo fantascientifiche e fantasiose le loro tecnologie, sembrano materiale da propaganda dell’occidente durante la Guerra Fredda, probabilmente molto lontano dalla verità dei fatti e dalla verosomiglianza del racconto.
Resta un racconto piacevole e di veloce lettura. Probabilmente anche troppo. L’idea resta buona, una ricerca approfondita su ambientazioni e periodo storico avrebbero potuto fare di questi due romanzi delle trame veramente interessanti, raccontandoci un periodo quasi del tutto sconosciuto.
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