Aforismi di un pazzo

Main Menu

  • Politica
    • Accadde oggi
    • L’alba dei funerali di uno Stato
      • Chi sono le Brigate Rosse
      • Archivio
      • Documentazione
      • Fonti
    • Nessuno è Stato
      • Francesco Lorusso
      • Giorgiana Masi
      • Carlo Giuliani
      • Federico Aldrovandi
  • Scrittura
    • On Writing
      • Abulafia
      • Aforismi di un pazzo
      • Nuovi Racconti
      • Poker di donne
      • Vortici d’emozioni
    • Music 4 your Soul
    • Perle di cellulosa
    • Ufficio Informazioni Inutili
  • Recensioni
    • Film
    • Libri
    • Storia
  • Proponi un romanzo

logo

  • Politica
    • Accadde oggi
    • L’alba dei funerali di uno Stato
      • Chi sono le Brigate Rosse
      • Archivio
      • Documentazione
      • Fonti
    • Nessuno è Stato
      • Francesco Lorusso
      • Giorgiana Masi
      • Carlo Giuliani
      • Federico Aldrovandi
  • Scrittura
    • On Writing
      • Abulafia
      • Aforismi di un pazzo
      • Nuovi Racconti
      • Poker di donne
      • Vortici d’emozioni
    • Music 4 your Soul
    • Perle di cellulosa
    • Ufficio Informazioni Inutili
  • Recensioni
    • Film
    • Libri
    • Storia
  • Proponi un romanzo

Login

Welcome! Login in to your account
Lost your password?
Register

Lost Password

Back to login

Register


Carica la tua immagine! Ricorda che un’immagine quadrata e leggera (intorno ai 20 kB) funziona meglio!



Back to login
Brigate Rosse
Home›L'alba dei funerali di uno Stato›Brigate Rosse›17 Giugno 1974

17 Giugno 1974

By zorba
17 Giugno 1974
203
0
Share:

A Padova un commando brigatista irrompe nella sede provinciale del MSI e uccide le persone che ci sono all’interno.
Giovanna Legoratto e Antonio Savino vengono nuovamente arrestati.

La mattina di lunedì 17 giugno 1974 un duplice delitto fa perdere alle BR l’immagine incruenta trasformandole in una banda omicidiaria.

A Padova un commando brigatista irrompe nella sede provinciale del Movimento sociale, in via Zabarella, e uccide le due persone che vi sono all’interno.

È un attentato sanguinario che somiglia a un’efferata esecuzione: le due vittime – il trentenne Graziano Giralucci, e il sessantenne ex appuntato dei carabinieri Giuseppe Mazzola – sono state ammanettate, e secondo le autopsie fatte sdraiare per terra e freddate con un colpo di pistola alla nuca.

L’eco dei due colpi viene udito alle 10:10 da Luigia Zambianchi, assistente sanitaria dell’ambulatorio Enpas, al piano di sotto. Corre a dare l’allarme e sparano alla porta del gabinetto dentistico del dottor De Martini. Un suo paziente, missino, sale al piano di sopra e rinviene i cadaveri.

Si scatena una ridda di ipotesi su piste nere e regolamenti di conti tra fascisti, fino a che le BR non diffondono un comunicato in cui si assumono la responsabilità di un duplice omicidio comunque non voluto e addebitando l’accaduto alla reazione inconsulta dei due missini. Nell’azione, Martino Serafini era il “palo”, Giorgio Semeria guidava l’auto, Susanna Ronconi attendeva sulle scale con una borsa per prelevare i documenti dalla sede missina, mentre Roberto Ognibene e Fabrizio Pelli erano i due brigatisti entrati negli uffici e, dei due, solo il Pelli avrebbe sparato a fronte di un tentativo di reazione di Mazzola e Giralucci. Per quanto funestata da “un incidente sul lavoro”, l’azione di Padova non modifica certamente la linea strategica né l’impostazione tattica delle BR. Essa infatti va ricollegata, per gli obbiettivi che si poneva, alle altre incursioni incruente compiute contro il cri e il Centro Sturzo a fini “di inchiesta”.

Un’anonima telefonata al Corriere della Sera di Milano avverte che in una cabina di Piazzale Lavater, fra le pagine dell’elenco telefonico, c’è un messaggio delle Brigate Rosse. Una seconda copia del volantino i brigatisti la lasciano a Ponte di Brenta, a pochi chilometri da Padova.

In serata le BR diffondono un comunicato di imbarazzata rivendicazione, giustificando il duplice delitto con una presunta reazione delle vittime.

Leggi il testo integrale del Comunicato

«Un nucleo armato delle Brigate rosse ha occupato la sede provinciale del MSI a Padova, in via Zabarella. I due fascisti presenti, avendo violentemente reagito, sono stati giustiziati. Il MSI di Padova è la fucina da cui escono e sono usciti gruppi e persone protagonisti del terrorismo antiproletario di questi ultimi anni.

[I fascisti padovani] hanno diretto le trame nere dalla strage di piazza Fontana in poi. Il loro più recente delitto è la strage di Brescia. Questa strage è stata voluta dalla Democrazia cristiana e da Taviani per tentare di ricomporre le laceranti contraddizioni aperte al suo interno dalla secca sconfitta del referendum e dal “caso” Sossi: più in generale, per rilanciare, anche attraverso le “leggi speciali” sull’ordine pubblico, il progetto neogollista.

Gli 8 compagni trucidati a Brescia non possono essere cancellati con un colpo di spugna dalla coscienza del proletariato. Essi segnano una tappa decisiva della guerra di classe, sia perché per la prima volta il potere democristiano attraverso i sicari fascisti scatena il suo terrorismo bestiale direttamente contro la classe operaia e le sue organizzazioni; sia perché le forze rivoluzionarie sono da Brescia in poi legittimate a rispondere alla barbarie fascista con la giustizia armata del proletariato».

Il comunicato brigatista, dunque, tenta non solo di giustificare il duplice delitto adducendo una “violenta reazione” delle due vittime, ma anche di motivare politicamente l’irruzione nella sede padovana del MSI come risposta militante alla strage di Brescia e alle “trame nere” del neofascismo.

A queste due motivazioni si atterrà Curcio, quando anni dopo parlerà del duplice delitto di via Zabarella:

«Non furono morti programmate: giunsero improvvise, inattese, imbarazzanti. Come cinicamente è stato detto, si è trattato di un “incidente sul lavoro”… L’incursione nella sede padovana del MSI per cercare qualche documento collegato alla strage di Brescia fu l’iniziativa autonoma di un gruppo di compagni veneti… Il clima di quei giorni può fornire una certa spiegazione dell’episodio pur senza giustificarlo: i morti e i feriti della strage di piazza della Loggia, aggiungendosi a quelli di tutte le altre stragi precedenti, avevano suscitato una grande commozione e indignazione; immaginare una perquisizione in una sede missina, anche se non rientrava nei progetti delle BR, era in sintonia con le forti tensioni presenti in ampi settori del movimento.

Comunque, si è trattato di un’azione organizzata malamente e sfortunata. Durante la perquisizione ci fu uno scontro imprevisto con i missini, e uno dei nostri compagni, per evitare che gli altri venissero sopraffatti e catturati, sparò e uccise.

Che fare? Dire o non dire che eravamo stati noi? Ne discussi con Margherita, Moretti, Franceschini e altri. Il clima in giro era bollente: una certa fetta del movimento applaudiva all’azione sostenendo che i fascisti colpevoli della strage andavano ammazzati… Mi preoccupai moltissimo. C’era il rischio di stravolgere l’immagine delle BR, pazientemente costruita per quattro anni, riducendola a quella di un gruppo di scalmanati che dava ordine di andare ad ammazzare la gente nelle sedi missine.

Non nascondo che la tentazione di non rivendicare l’azione c’è stata… I morti di via Zabarella li considerai subito un disastro politico, un errore molto grave».

In realtà il doppio delitto di Padova, più che collegato alla strage di Brescia, è probabilmente conseguenza dello scontro che all’interno delle BR contrappone i “politici” (capeggiati da Curcio e Franceschini) ai “militaristi” (guidati da Moretti).

Vittoriosi i primi con la conclusione incruenta del sequestro Sossi, i secondi hanno inteso pareggiare il conto con la sanguinaria impresa di via Zabarella.

Molti anni dopo, Moretti sosterrà – mentendo – che l’azione di Padova era stata autorizzata dal vertice dell’organizzazione:

«I compagni del Veneto ci dissero che volevano perquisire con le armi la sede del Msi di Padova, demmo l’assenso… L’azione andò male. Nell’entrare, un compagno rimase isolato, venne assalito dai due missini presenti e sopraffatto. Quando sopraggiunse il secondo compagno, inesperto e agitato, sparò e li uccise entrambi».

Tesi smentita non solo dai rilievi medico-legali circa la dinamica del delitto, ma anche da Franceschini

«Né io né Curcio sapevamo che erano state le BR a compiere quell’azione, infatti passarono parecchie ore prima del nostro comunicato. Se fosse stata un’azione preparata e condivisa, il volantino di rivendicazione sarebbe stato lasciato sul posto o comunque diffuso immediatamente».

Anche la brigatista Susanna Ronconi confermerà che quella di Padova «non fu un’azione decisa dalle BR».

Le due persone uccise nella sede del MSI di Padova erano collaboratori dello spione Tom Ponzi, impegnato in uno scontro interno al servizio segreto di cui faceva parte, e in una faida all’interno del MSI – infatti i giornali l’indomani ipotizzano che il doppio delitto possa essere un regolamento di conti tra neofascisti. Secondo altre voci, il vero bersaglio dell’attentato era l’ex appuntato dei carabinieri Mazzola, il quale, alle prese con un’inchiesta all’interno della federazione missina di Padova, aveva scoperto alcuni infiltrati che sarebbero stati «collegati alle Brigate rosse».

Fatto sta che il duplice delitto di Padova vanifica il successo propagandistico ottenuto dalle BR meno di un mese prima con l’incruento sequestro Sossi, e preannuncia la mutazione sanguinaria dell’organizzazione teorizzata da Moretti.

Lo stesso giorno, Giovanna Legoratto e Antonio Savino, già arrestati nel Dicembre 1973 vengono arrestati per «partecipazione a banda armata». Allo scadere della carcerazione preventiva torneranno in libertà: il giudice ha imposto obblighi di soggiorno a Borgomanero, ma poche settimane dopo Antonio Savino scompare dandosi alla clandestinità. La latitanza finirà il 10 Novembre 1976 quando, a Pavia, gli uomini dell’ufficio politico lo sorprenderanno in un appartamento di galleria Manzoni.

Evaderà poi il 3 Giugno 1977 dal carcere di Forlì.

AudioImmaginiVideoFonti
nessun audio presente
nessun immagine presente
nessun video presente

Testi

  • Sergio Flamigni, La sfinge delle Brigate Rosse. Delitti, segreti e bugie del capo terrorista Mario Moretti.
  • Vincenzo Tessandori. BR Imputazione: banda armata. Cronaca e documenti delle Brigate Rosse.
TagsAlberto FranceschiniDCFabrizio PelliGiorgio SemeriaGiuseppe MazzolaGraziano GiralucciLuigia Zambianchimario morettiMario SossiMartio SerafiniMSIPadovaPaolo Emilio Tavianirenato curcioRoberto OgnibeneStrage di Piazza della LoggiaStrage di Piazza FontanaSusanna RonconiVia Zabarella
Previous Article

7 Giugno 1974

Next Article

1 Luglio 1974

0
Shares
  • 0
  • +
  • 0
  • 0
  • 0
  • 0

Related articles More from author

  • Brigate Rosse

    15 Dicembre 1975

    15 Dicembre 1975
    By zorba
  • Brigate Rosse

    18 Dicembre 1973

    18 Dicembre 1973
    By zorba
  • Aldo Moro

    30 Marzo 1978

    30 Marzo 1978
    By zorba
  • Brigate Rosse

    10 Febbraio 1976

    10 Febbraio 1976
    By zorba
  • Brigate Rosse

    2 Maggio 1974

    2 Maggio 1974
    By zorba
  • Luoghi

    Covo di Via Gradoli

    31 Dicembre 1976
    By zorba

Leave a reply Annulla risposta

Devi essere connesso per inviare un commento.

0

  • Citazioni di Michel Houellebecq
    Words of fame

    Citazioni di Michel Houellebecq: “La scrittura è tutt’altro che sollievo…

  • Divergent
    LibriRadici

    Divergent

  • Brigate Rosse

    13 Maggio 1972

Words of Fame

“Una generazione di sciancati permanenti, di cercatori falliti, che non è mai riuscita a capire l’originaria menzogna che la cultura lisergica ha ereditato dai vecchi mistici: la disperata supposizione che qualcuno — o perlomeno qualche forza – custodisse la Luce alla fine del tunnel.”

— Hunter S. Thompson, Paura e disgusto a Las Vegas

Seguici su Facebook

  • LATEST REVIEWS

  • TOP REVIEWS

  • Recensione di Carrie di Stephen King

    7.3
  • Recensione di Ritorno a Villa Blu di Gianni Verdoliva

  • Recensione di L’Agnese va a morire di Renata Viganò

    7.2
  • Recensione di Calci e sputi e colpi di testa di Paolo Sollier

  • Recensione di Riccardino di Andrea Camilleri

    7.2
  • Recent

  • Popular

  • Comments

  • Immagine di copertina di Carrie di Stephen King

    Recensione di Carrie di Stephen King

    By zorba
    27 Dicembre 2024
  • Il problema è che il resto del mondo prima o poi va a dormire

    By zorba
    6 Gennaio 2024
  • clifford d simak

    Citazioni di Clifford D. Simak: “Fanno sul serio, Ann…

    By zorba
    2 Aprile 2021
  • ritorno a villa blu

    Recensione di Ritorno a Villa Blu di Gianni Verdoliva

    By zorba
    1 Aprile 2021
  • citazioni di dan simmons

    Citazioni di Dan Simmons: “La folla ha passioni…

    By zorba
    31 Marzo 2021
  • Tecniche di seduzione

    Tecniche di seduzione

    By zorba
    28 Dicembre 2011
  • DDL Scalfarotto

    DDL Scalfarotto: il fascismo cattolico

    By zorba
    5 Marzo 2014
  • L'arcobaleno della gravità

    L’arcobaleno della gravità

    By zorba
    30 Giugno 2016
  • sogni infranti

    Sogni infranti

    By zorba
    26 Maggio 2010
  • Recensione di Il capitano è fuori a pranzo (e i marinai prendono il comando)

    By zorba
    30 Dicembre 2011
  • Stefano Zorba
    on
    19 Agosto 2022

    5 Giugno 1975

    Da Sergio Flamigni, La ...
  • daniele
    on
    22 Luglio 2022

    5 Giugno 1975

    Salve, esattamente la notizia ...
  • Stefano Zorba
    on
    10 Gennaio 2021

    23 Gennaio 1993

    Non posso che essere ...
  • francesco giordano
    on
    10 Gennaio 2021

    23 Gennaio 1993

    un solo commento: perchè ...
  • Paolo Carlo Buccini
    on
    27 Dicembre 2020

    17 Giugno 1970

    Complimenti Stefano, lei ha ...

Timeline

  • 27 Dicembre 2024

    Recensione di Carrie di Stephen King

  • 6 Gennaio 2024

    Il problema è che il resto del mondo prima o poi va a dormire

  • 2 Aprile 2021

    Citazioni di Clifford D. Simak: “Fanno sul serio, Ann…

  • 1 Aprile 2021

    Recensione di Ritorno a Villa Blu di Gianni Verdoliva

  • 31 Marzo 2021

    Citazioni di Dan Simmons: “La folla ha passioni…

Accedi

Tutto il materiale presente su questo blog è rilasciato sotto licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia

Friends

  • AlterNative
  • imPerfezioni
  • Linea di Confine
  • Nella Gabbia del Merlo
  • NoTAV Brescia
  • Se un ribelle spento

Seguici

  • Aforismi di un pazzo su Facebook
  • Aforismi di un pazzo su Twitter
  • Aforismi di un pazzo su Instagram
  • Aforismi di un pazzo su Tumblr
  • Aforismi di un pazzo su YouTube
  • Privacy Policy
  • Contattaci
sponsored