La parte dell’altro
La parte dell’altro è un romanzo di Eric-Emmanuel Schmitt pubblicato da Edizioni E/O nel 2005.
Adoro Adolf Hitler. Mi ci riconosco. Lo invidio. E’ un pò quello che avrei voluto essere. La pittura. Le donne. L’antimilitarismo. Insegnare Arte.
Odio Adolf Hitler. è la persona più terribile che sia mai esistita. Mai avrei voluto vivere sotto il Reich. L’antisemitismo. L’odio. La violenza. La paura delle donne.
Eppure sono sempre io.
Questo libro di Eric-Emmanuel Schmitt (ben più celebre per la sua carriera di drammaturgo che per quella di romanziere) è proprio questo: da una parte la storia più o meno fedele dell’Hitler che conosciamo, che finisce con una pallottola in un bunker sotto Berlino; dall’altra Adolf H., il personaggio ucronico: pittore, soldato per obbligo, donnaiolo per piacere e poi insegnante di arte in una Berlino non nazista.
L’evento che causa l’ucronia la domanda di Adolf Hitler di ammissione alla Scuola di Arte di Vienna. Il vero Hitler viene respinto. Cosa sarebbe successo se fosse stato ammesso?
Citazioni da “La parte dell’altro”
“Nessun rantolo poteva essere paragonato ai loro. Nessun bacio aveva la profondità dei loro. La qualità del loro rapporto li immunizzava dal contagio della sozzura circostante. Niente a che vedere. Vivevano sulla lunghezza d’onda del “niente a che vedere”. Qualsiasi cosa succedesse intorno a loro e somigliasse anche solo vagamente all’amore non aveva “niente a che vedere” con loro.”
“Poi il dolore smise di fare blocco e si frantumò in mille piccoli pensieri; è il momento che fa più male, quello in cui, dopo lo choc, la sofferenza si assottiglia e si distribuisce.”
“L’artista trae la sua linfa da tutto, anche dalle sofferenze. E tutto riciclando, può rimanere un uomo perbene o diventare un mostro che soffre e fa soffrire gli altri per la maggior gloria della sua arte”
“La guerra avrebbe livellato tutto verso il basso. Erano solo carne ormai. Due piedi e due mani, quanto bastava alla nazione. Carne. Carne da cannone. Buona a uccidere o a farsi uccidere. Carne e ossa, nient’altro. Bipedi armati. Niente di più. Niente anima, al massimo quel tanto che basta per farsela sotto dalla paura.”
“Nessuno dirige questa guerra. Tutti la subiscono. Si spara senza guardare. Amici e nemici riescono a vedere un viso solo una volta che è morto. È una cosa fuori da ogni misura umana. L’uomo ha messo in campo la potenza dell’industria e i migliori prodotti della metallurgia ma, come l’apprendista stregone, non controlla più le forze che ha liberato. Ora, vendicativi, fuoco e acciaio sembrano sgorgare spontaneamente dalle viscere della terra.”
“In fondo l’uomo si distingueva dall’animale solo per una sua certa fretta di morire.”
“Un paese diventa nazione quando si mette a detestare tutti gli altri paesi. È l’odio che fonda la nazione”
“La gente lo idolatrava perché si esprimeva con il cuore, ma non aveva capito che si trattava solo del lato oscuro del cuore.”
“Un artista non si piega alla realtà, la inventa. È proprio perché l’artista detesta la realtà che, per dispetto, la crea.”
“I dirigenti hanno bisogno del consenso del popolo nei periodi di pace; in guerra è la guerra che comanda.”
“La sessualità altruista non è una sessualità filantropica né una sessualità servile, non va confusa con la pura dedizione agli altri. Si tratta di una sessualità che cerca l’incontro con l’altro a livello di corpi, di tatto, di carezze, di baci, di voluttà. C’è qualcosa di più bello, nel campo del rapporto umano, di un essere che gode del godimento dell’altro? Di occhi che cercano il piacere negli occhi dell’altro? L’orgasmo simultaneo. L’amore a occhi aperti. La sessualità non è altro che uno dei modi che abbiamo di esistere con gli altri. O di esistere senza di loro. In tutti i casi rivela la nostra apertura o chiusura agli altri.”
“Passerò la vita a chiedermi se sono all’altezza delle mie ambizioni. Passerò la vita a sentirmi più fallito che riuscito. Il fallimento è un pensiero costante, intimo, continuo nella vita di un artista.”
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