Recensione di La sposa del lago di Rita Bonfanti
La sposa del lago – una storia vera della Como di fine ‘800 è un romanzo di Rita Bonfanti pubblicato da Edizioni della Goccia nel 2016.
La sposa del lago è un romanzo storico ambientato tra il Lago di Como, l’Emilia e Venezia alla fine dell’Ottocento. Protagonista è Cecilia, una donna che nasce nel 1870 in un contesto di povertà e miseria che cerca di lottare contro la sua condizione di emarginata fin dalla più tenera età in un mondo patriarcale dove le donne sono viste quasi come creature inferiori.
Cecilia cerca di scegliere il marito (contro l’opinione e il giudizio del padre), lotta contro la sorte avversa per cercare di sopravvivere e garantire un futuro alla sua famiglia e diventa una roccia inattaccabile in un mare in tempesta, nonostante tutto ciò che la vita può riservare di brutto e sconvolgente.
Il romanzo (ricostruzione storica di un’antenata dell’autrice) è molto interessante e ben scritto: i protagonisti principali sono credibili e si evolvono durante la lunga storia che copre tutta la vita di Cecilia, lo stile è appropriato con continui scivolamenti nel dialetto comasco e un registro indicato a raccontare la vita di contadini e operai di fine ottocento.
Quello che più mi ha colpito di questo romanzo è stata la capacità dell’autrice di riportare il lettore indietro nel tempo, in un’ambientazione così vicina nei luoghi e nel tempo ma così lontana dalla nostra vita di tutti i giorni, attraverso la descrizione degli ambienti casalinghi e comuni e le tradizioni che potrebbero appartenere alla generazione dei nostri nonni.
L’unica cosa che alla lunga stanca è la successione quasi infinita di disgrazie che capitano alla protagonista, che forse affaticano molto la trama rendendola quasi irreale… Cosa assurda, considerando che è una ricostruzione di fatti realmente accaduti.
Ma si sa: la vita a volte è molto peggio della peggio immaginazione.
L’autrice di “La sposa del lago”: Rita Bonfanti
Rita Bonfanti è nata a Como nel 1960 e ha vissuto fino all’età di 31 anni a Villa Guardia, paese della provincia lariana.
L’amore per la natura e l’attaccamento ai valori della terra l’hanno convinta ad iscriversi ad Agraria. Dopo la laurea, conseguita a Milano del 1985, ha lavorato come borsista presso l’Ente regionale di sviluppo agricolo della Lombardia (ERSAL).
Nel 1989 si è diplomata divulgatore agricolo ai sensi della Regolamento CEE 270/1979 ed è stata assunta dalla Regione Lombardia presso l’osservatorio per le malattie delle piante.
Nel 1991 si è trasferita in Valle d’Aosta per sposare un guardaparco del Gran Paradiso. Impiegata dal 1996 presso l’Amministrazione Regionale come responsabile dell’ufficio servizi fitosanitari, scrive articoli di carattere tecnico divulgativo in ambito agrario. Tra le pubblicazioni più importanti si annovera lo studio: “I suoli del Parco Pineta di Appiano Gentile-Tradate (anno 1988, 362 pagine – anno 1988) realizzato in collaborazione con altri autori (R. Comolli, D. D’Alessio, M. Olivieri) e pubblicato dall’ERSAL nell’ambito del progetto Carta Pedologica. Il capitolo “Storia ed evoluzione del territorio” è stato realizzato personalmente da Rita Bonfanti a seguito di approfondite ricerche archivistiche.
L’amore per la narrativa è nato tardivamente. Nel 2014 ha vinto il concorso letterario “Prossima fermata” con un racconto pubblicato da Ed. Leima di Palermo nell’omonima antologia.
Tra le sue passioni si annoverano lo sport e la musica. Dal 2011 suona il violino nell’orchestra SFOM (Scuola di Formazione e Orientamento Musicale di Aosta).
“La sposa del lago”, finalista in due edizioni del torneo letterario IoScrittore bandito dal gruppo editoriale Mauri Spagnol, è il suo romanzo d’esordio.
Pro
- Descrizioni
- Personaggi
- Scrittura
Contro
- Una trama troppo affaticata dalle avversità a cui è costretta la protagonista