Il libro nero dell’Alta Velocità
Il libro nero dell’Alta Velocità è un saggio di Ivan Cicconi pubblicato da Koiné nel 2011.
Ebbene si, questo libro parla di TAV. E non ne parla con toni entusiastici, anzi. Aspettate, non cambiate pagina. Fermatevi un attimo. Potreste pentirvi. Questo libro parla di TAV ma non di NoTAV (tranne un paio di paginette a metà libro, ma nulla più). Siete ancora qui? Incredibile come i media vi abbiano spaventato sulla Val Susa. Sbagliate, sbagliate di grosso.
Ma non siamo qui per parlare di questo.
Ivan Cicconi si laurea a Bologna presso la Facoltà di Ingegneria. E’ noto come uno dei maggiori esperti di infrastrutture e lavori pubblici. Giusto per farvi capire… E’ stato Capo della Segreteria Tecnica del Ministero dei Lavori Pubblici, membro del Consiglio di Amministrazione dell’ANAS, professore a contratto nelle facoltà di architettura delle università La Sapienza di Roma, del Politecnico di Torino ed alla Università LUISS di Roma. Ha svolto attività di ricerca per il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), per l’ENEA (Ente Nazionale per le Energie Alternative), per il CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) e per l’UE (Unione Europea) in programmi di assistenza per organismi di paesi dell’America Latina (Mercosur, Argentina, Uruguay).
Siete convinti che sia uno che sa il fatto suo?
Bene. In questo libro parla della Storia dell’Alta Velocità in Italia. Di chi ha pensato il progetto, di chi l’ha gestito e lo gestisce, di chi ne ha ricevuto in appalto la costruzione, di chi ha ricevuto il sub-appalto… Via via fino alla Val Susa ed oltre, anche della Milano-Venezia che sta stendendo le sue rotaie nella Provincia di Brescia mentre sto scrivendo.
Ora: so che se qualcuno lo leggerà (al di fuori della ristretta cerchia di chi ha capito che quello che succede in Val Susa è la più grande resistenza democratica degli ultimi anni) è perché si propone come un libro obiettivo. E lo è.
Il piccolo problema è che dice le stesse cose di tutti quei NoTav che odiate tanto, che vi spaventano. Le stesse identiche cose, non perché sia un sovversivo, ma perché conosce il problema dal punto di vista tecnico, tecniche che ha appreso anche dai Valsusini, che sono molto più preparati di questo Governo Tecnico.
Tecnico? Che battuta. Nell’Alta Velocità non c’è nulla di tecnico, se si vuole farla. Sono solo soldi. Che non andranno ai comuni cittadini, ma ai pochi furbetti che hanno capito come sopravvivere a Tangentopoli.
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